Liguria. Mille liguri sono stati contattati dall’agenzia DIGIS SRL, incaricata da Liguria Civica, sul tema delle Primarie del centro sinistra.
“Abbiamo deciso di fare questo perché sono in molti, come emerge dal sondaggio, a credere che dalle primarie uscirà il presidente della Regione, quindi non diventano un fatto solo del Pd, ma di tutti i liguri – spiega il presidente di Liguria Civica, il senatore Maurizio Rossi – il presidente che verrà eletto dovrà rivoluzionare una regione che è ormai in uno stato fallimentare, peggio di quasi tutte le altre d’Italia”.
Gli argomenti posti sono stati di diverso tipo, anche in generale sulle elezioni regionali del 2015, ma restando in tema di Primarie, le domande poste non sono state solo sui candidati ufficiali, bensì sono stati inseriti anche altri nomi e il più apprezzato è risultato essere il ministro Andrea Orlando, che ha doppiapo quasi la seconda in classifica, Raffaella Paita.
Quest’ultima una candidata reale. “Quello che non ci piace di lei è che la riteniamo una prosecuzione di dieci anni di Burlando. Lo dichiara lei stessa quando dice che a Erzelli i 15 milioni che dovevano essere dati all’Università, lo saranno solo se verranno fatte altre cose, ad esempio dei laboratori e anche quando dichiara la volontà di mandare avanti il collegamento con la funicolare dall’aeroporto a Erzelli – conclude Rossi – tutto questo rappresenta la prosecuzione di un progetto chiaro e secondo me la politica si divide in 2 parti: chi ha già governato, come l’asse Paita-Burlando, che a nostro giudizio sono stati disastrosi e chi è nuovo e ci auguriamo possa portare ad un cambiamento reale”.
I liguri intervistati hanno anche dimostrato un buon apprezzamento sulla possibilità di una candidatura esterna, cioè non ligure e che sarebbero favorevoli ad un patto per la Liguria tra partiti di maggioranza e opposizione al fine di lavorare per un cambiamento forte della Regione.
I dati raccolti sono molti, ma almeno un altro deve essere citato. Alla domanda: “I partiti dovrebbero poter ricandidare persone coinvolte nello scandalo delle spese pazze?” Il 93% degli intervistati ha risposto con un secco “no”.