Genova. Ci sarebbero sarebbero altre società oltre alla Chil Post e alla Eventi 6 nel mirino della Procura di Genova che indaga sul presunta bancarotta fraudolenta riconducibile a Tiziano Renzi, padre di Matteo Renzi.
E’ questa una delle ragioni della richiesta di proroga delle indagini preliminari chiesta dal pubblico ministero Marco Airoldi e dal procuratore aggiunto Nicola Piacente che stanno analizzando i diversi passaggi societari a partire dalla cessione a un prezzo irrisorio effettuata nel 2010 all’azienda Eventi 6 di proprietà della mamma di Matteo Renzi, Laura Bovoli, del ramo ‘sano’ della Chil Post. “La cessione della società alla Eventi 6 è uno dei fatti che può integrare il reato di bancarotta fraudolenta, ma ce ne potrebbero o essere altri, per questo stiamo studiando le carte” ha spiegato il procuratore capo di Genova Michele Di Lecce.
“Non mi danno fastidio le accuse di una giustizia ad orologeria, semplicemente perché sono assolutamente false”, ha poi detto Di Lecce rispondendo a distanza il senatore di Forza Italia, Francesco Aracri. “I tempi sono stati quelli dettati dalla procedura: dalla sentenza di fallimento, all’iscrizione nel registro degli indagati alla richiesta di proroga e i tempi futuri saranno dettati dalle indagini”. E a proposito di articoli di stampa secondo i quali i magistrati terrebbero sotto scacco il presidente del consiglio ha risposto: “Io non tengo in ostaggio nessuno”.