Economia

Maltempo e crisi, il grido d’allarme dei pescatori liguri: “Tra poco anche il fermo biologico, siamo in ginocchio”

Peschereccio, barca, pesca

Liguria. Maltempo e crisi economica stanno flagellando la pesca in Liguria. Dall’inizio dell’anno a oggi la perdita delle giornate di lavoro è stata impressionante: i pescatori hanno contato solo 50 uscite in mare, di cui appena nove nel mese di agosto. Una grave situazione soprattutto per le imbarcazioni di piccola pesca, inferiori ai 10 metri di lunghezza, che possono effettuare l’uscita in mare solo in condizioni meteo marine veramente favorevoli: queste rappresentano ben l’80% della flotta ligure, composta da circa 560 barche in totale”.

È il grido d’allarme lanciato da Daniela Borriello, responsabile regionale del settore Pesca di Coldiretti Liguria, che, a nome degli operatori liguri del comparto, si rivolge alle autorità competenti (in particolare ministero, Regione e Capitaneria) per segnalare la grave crisi che sta colpendo il settore e che costringe molte famiglie a tirare la cinghia per riuscire ad arrivare a fine mese.

“Al danno si aggiunge anche la beffa – aggiunge Daniela Borriello – perché, per il sistema di pesca a strascico, si sta avvicinando l’obbligatorietà del fermo biologico, che partirà lunedì 15 settembre e sarà in vigore un mese, fino al 15 ottobre, come da decreto ministeriale del 23 luglio 2014. Date non richieste dalle marinerie liguri e toscane, che avrebbero invece preferito, come accaduto negli anni scorsi, che il fermo coincidesse con il mese di ottobre. Nonostante le richieste di Coldiretti e della Regione Liguria, il ministero ha disatteso il periodo. Inoltre, la maggior parte delle imbarcazioni che pescano a strascico non ha ancora ricevuto i rimborsi di legge per la cassa integrazione per l’equipaggio imbarcato nel 2012 e nel 2013”.

Lungaggini burocratiche e obblighi ministeriali stanno dunque mettendo in forte difficoltà un settore già falcidiato da maltempo e crisi: per questo Coldiretti Liguria lancia un appello agli enti pubblici e alle istituzioni competenti perché non solo mettano in atto aiuti economici, anche straordinari, per i periodi di mancata pesca nel 2014, come avviene per altri settori produttivi, ma perché riservino maggiore attenzione alle richieste di un settore, come quello della pesca, che rappresenta una delle principali economie tradizionali della Liguria.

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