Genova. Ci potrebbe essere l’ombra dell’estorsione dietro l’attentato incendiario che sabato sera ha quasi distrutto due appartamenti di una villa nel quartiere residenziale di Carignano a Genova. E’ questa una delle ipotesi a cui stanno lavorando gli investigatori che stanno ascoltando i testimoni, e soprattutto i proprietari degli immobili danneggiati.
Valerio Isola, titolare di un importante studio che si occupa di compravendite immobiliari, era stato vittima di un altro attentato incendiario lo scorso giugno quando ignoti avevano tentano di dar fuoco alla porta del del suo ufficio in via XX Settembre. Isola aveva detto agli inquirenti di non aver mai ricevuto minacce tanto che il fascicolo per quell’episodio era stato archiviato.
Ora però, dopo quanto accaduto sabato, gli investigatori vogliono vederci chiaro. Resta per ora comunque anche aperta l’ipotesi che le bottiglie molotov siano invece state scagliate per colpire l’abitazione del notaio Angelo Noli, che aveva da poco licenziato una collaboratrice domestica. La scientifica dei carabinieri intanto è al lavoro per verificare se sul collo di bottiglia ritrovato nell’appartamento che ha subito i maggiori danni ci sia la possibilità di ricavare eventuali impronte o tracce di dna. Secondo quanto appreso i resti sarebbero gravemente compromessi dal fuoco.