Politica

Immigrazione, Rixi: “Stoppiamo gli arrivi: la Liguria chiuda le porte”

edoardo rixi

Liguria. “Se la Regione Liguria non interverrà con urgenza e fermezza rifiutandosi di accogliere, per l’ennesima volta, l’ “importazione coatta” di 300 immigrati, il cui arrivo è annunciato per la prossima settimana, siamo pronti a mobilitarci insieme a tutti i liguri di buon senso e liberi da ideologici buonismi per opporci alle drammatiche conseguenze che la sciagurata operazione Mare nostrum sta producendo sia dal punto di vista sociale sia finanziario, dato l’onere insostenibile che gli enti locali si stanno sobbarcando con diarie da capogiro per ogni immigrato accolto”.

Così Edoardo Rixi, consigliere comunale e regionale della Lega Nord, esprime la totale contrarietà alla “presa a carico sulle spalle dei contribuenti liguri” di ulteriori profughi, sbarcati in questi giorni sulle coste italiane.

“Stiamo toccando quota 300 mila sbarchi e ogni settimana la Liguria si trasforma in una delle mete preferite dal governo per l’invio di immigrati – dice Rixi – le strutture sono al collasso, quelle stesse strutture che, invece di accogliere servizi essenziali per i cittadini che pagano laute tasse, diventano alberghi per immigrati, assistiti in tutto dai nostri volontari e addirittura pagati e rimborsati nelle spese di vitto, alloggio e cellulare. In Liguria abbiamo profughi, ormai da anni, nell’ex ospedale Frugone di Busalla, nei piccoli centri dell’entroterra e adesso in pieno centro a Genova nel Collegio San Giovanni. In questi giorni i disabili liguri perdono l’assistenza gratuita per servizi essenziali come la riabilitazione perché, dice la Regione, non ci sono soldi. Perché per gli immigrati però di soldi se ne trovano sempre? È ora di dire basta agli arrivi: la Liguria deve chiudere le porte prima che diventi un incontrollabile campo profughi a cielo aperto”.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.