Economia

Ilva di Genova, c’è l’ok del Governo, ma la Fiom lascia tavolo: “Troppe incertezze normative”

corteo ilva

Genova. I soldi residui della bonifica verranno stornati e utilizzati per pagare l’integrazione al reddito dei lavoratori Ilva a cui il 30 settembre scadranno i contratti di solidarietà. Per loro è previsto un periodo una anno di cassa integrazione in deroga e lavori con soldi pagati fino al 30 maggio dal Governo, poi dalla Regione. L’integrazione verrà erogata con i soldi a disposizione della società per Cornigliano, che gestisce i fondi destinati alla bonifica delle ex aree Ilva.

Ma per la Fiom le incertezze normative sono troppe, così il sindacato dopo aver incassato il sì del Governo a palazzo Chigi, cui ha partecipato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, ha abbandonato il tavolo al Ministero del Lavoro. “Ci sono troppe incertezze che il ministero avrebbe dovuto risolvere prima di questo incontro” dice Armando Palombo, rsu Fiom.

“Prima sembrava che i contratti di solidarietà avrebbero potuto ripartire ad agosto, oggi scopriamo che potranno essere riattivati solo a ottobre. Il Governo ci mette i soldi fino a maggio, ma per i quattro mesi successivi dovrebbe metterli la Regione, che notoriamente ha difficoltà a reperire le risorse necessarie”.

Non solo, la Fiom vuole un accordo chiaro che garantisca i lavoratori anche dopo un’eventuale vendita del gruppo a un azionista straniero: “A noi oggi chiedono di firmare un accordo fino a fine anno, ma poi che cosa succederà? Se ci dovessimo sedere a un tavolo nel 2015 con gli indiani di Ancelor Mittal quali garanzie abbiamo che le condizioni restino le stesse?”.

Al tavolo sono rimasti i rappresentati di Fim e Uilm, insieme alle istituzioni locali che oggi sono scese a Roma per la vertenza. Intanto restano solo 15 giorni di tempo per raggiunge un accordo prima dello scadere dei contratti di solidarietà: “Per ora ci siamo solo presi una pausa di riflessione, ma se il ministero non ci riconvocherà fornendoci sufficienti garanzie, il 1 ottobre tutti i dipendenti torneranno in fabbrica”.

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