Economia

Genova e il “salasso” della Tari, i commercianti insorgono: “Rischiamo di chiudere tutti”

fallimento, chiusura negozio, saracinesche abbassate

Genova. In questi giorni sono state recapitate le prime bollette dei rifiuti (Tari) alle aziende commerciali ed ai pubblici esercizi genovesi.

“Da una prima analisi si evince che non ci sono state le auspicate riduzioni per quanto concerne le tariffe, anzi, in alcuni casi, abbiamo verificato addirittura degli aumenti – Le nostre aziende stanno attraversando un momento di sofferenza e questa ennesima batosta potrebbe portare i piccoli imprenditori a dover scegliere se continuare a lottare per la sopravvivenza o a chiudere definitivamente”, si legge in una nota dell’Ascom genovese, che si riserva di approfondire ulteriormente, tramite un’attenta analisi delle tariffe, anche da un punto di vista legale la correttezza di quanto preteso dal Comune, promuovendo ogni iniziativa atta a tutelare i propri associati.

“I nostri uffici si stanno già organizzando per allestire ‘un’unità di crisi’ in supporto delle aziende che ne necessiteranno, un’ulteriore dimostrazione di quanto sia importante per noi come Associazione una risposta concreta nell’immediato”, prosegue l’associazione.

“Se continua così, qui chiudiamo tutti – attacca il presidente di Fepag Ascom Alessandro Cavo – le tasse continuano ad aumentare, i fatturati no, si dimezzano, mentre Comune di Genova e Amiu continuano a calcolare la Tari al metro quadrato, è una legge nazionale dicono, assurdo, la cambino! Si paghi in base agli incassi”.

Ascom Confcommercio Genova, ha già presentato un ricorso al Capo dello Stato firmato da cento associati contro il “salasso” della Tari e minaccia nuove proteste e azioni legali contro Comune e Amiu.

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