Genova. Ci vorranno altri due mesi per sapere se i resti ossei trovati sul relitto della Concordia, durante le ricerche dell’ultimo disperso Russel Rebello, appartengano al cameriere indiano di cui non sono mai state trovate tracce, a Maria Grazia Trecarichi o a entrambi.
Sarà un biologo della polizia scientifica che dovrà individuare la tipizzazione del Dna dei resti e compararlo con un campione prelevato a parenti consanguinei di Russel Rebello e Maria Grazia Trecarichi, come da incarico conferito dal tribunale di Grosseto.
Le operazioni inizieranno il 20 ottobre e due mesi è il tempo assegnato dai giudici al perito per concludere lo studio e riportare i risultati in aula al processo in corso a Grosseto.
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