Città Metropolitana: tutto pronto in Provincia per l’elezione del Consiglio

provincia di genova

Genova. Un seggio unico per tutti gli elettori – i consiglieri e i sindaci del territorio – chiamati domenica prossima a votare per il nuovo Consiglio Metropolitano, ma con schede differenziate per colore secondo la fascia demografica dei rispettivi Comuni.

E’ tutto pronto in Provincia per le prime elezioni, non a suffragio universale ma di secondo grado, per i 18 componenti del Consiglio presieduto dal sindaco Marco Doria che entro il 31 dicembre dovrà elaborare lo statuto della Città Metropolitana di Genova che dal 1 gennaio 2015 subentrerà con funzioni anche nuove e diverse all’attuale Provincia.

Il seggio, allestito nella Sala Arazzi di Palazzo Doria Spinola e che si insedierà ufficialmente sabato, sarà aperto per le operazioni di voto domenica 28 settembre dalle 8 alle 20. Lo scrutinio sarà svolto nella stessa serata dall’ufficio elettorale della Provincia, di cui è responsabile il segretario generale Piero Araldo, che coordina lo svolgimento della consultazione sulla base delle modalità e procedure stabilite dalla legge 56/2014 e dalla circolare 32/2014 del Ministero degli Interni, recepite con una specifica delibera dalla Provincia.

Dalla chiusura delle votazioni al termine dello scrutinio e alla proclamazione degli eletti sarà a disposizione dei media e dei cittadini la sala consiliare della Provincia.

Gli elettori sono 815 (salve eventuali variazioni per dimissioni o altri impedimenti) e sono i sindaci e i consiglieri in carica dei Comuni del territorio, tranne Zoagli perché commissariato. Sulla scheda dovranno esprimere una sola preferenza, scegliendo il candidato, a sua volta consigliere o sindaco, fra le tre liste ammesse e numerate secondo l’ordine del sorteggio: 1) Comuni e Comunità 2) Liste Civiche Noi per l’Area Vasta – Liberi di Scegliere 3) Costituente per la Città Metropolitana.

La scheda avrà un colore diverso per ognuna delle cinque fasce di popolazione in cui sono stati suddivisi i Comuni: azzurra per i Comuni fino a 3.000 abitanti, arancione per quelli da 3.001 a 5.000, grigia da 5.001 a 10.000, rossa da 10.001 a 30.000 e marrone per il Comune di Genova, l’unico della fascia fra 500.001 e un milione di abitanti.

I Comuni fino a 3.000 abitanti esprimono 428 elettori fra sindaci e consiglieri e sono 40 (escluso Zoagli): Avegno, Bargagli, Borzonasca, Castiglione Chiavarese, Cicagna, Coreglia Ligure,
Crocefieschi, Davagna, Fascia, Favale di Malvaro, Fontanigorda, Gorreto, Isola del Cantone, Leivi, Lorsica, Lumarzo, Mele, Mezzanego, Moconesi, Moneglia, Montebruno, Montoggio, Ne, Neirone, Orero, Pieve Ligure, Portofino, Propata, Rezzoaglio, Rondanina, Rossiglione, Rovegno, San Colombano Certenoli, Santo Stefano d’Aveto, Tiglieto, Torriglia, Tribogna, Uscio, Valbrevenna e Vobbia.

I Comuni fra i 3.001 e i 5.000 abitanti esprimono 129 elettori e sono 10: Bogliasco, Campo Ligure, Carasco, Casella, Ceranesi, Masone, Mignanego, Ronco Scrivia, Savignone e Sori. I Comuni fra i 5.001 e i 10.000 abitanti esprimono 115 elettori e sono 9: Busalla, Camogli, Campomorone, Casarza Ligure, Cogoleto, Cogorno, Santa Margherita Ligure, Sant’Olcese e Serra Riccò. I Comuni fra i 10.001 e i 30.000 abitanti esprimono 102 elettori e sono 6: Arenzano, Chiavari, Lavagna, Rapallo, Recco e Sestri Levante.

Il Comune di Genova esprime 41 elettori (40 consiglieri comunali e il sindaco Marco Doria)

Il voto di ogni elettore avrà un “peso” differenziato in base alla fascia di popolazione del suo Comune, applicando specifici indici di ponderazione stabiliti dalla legge e variabili in relazione alla consistenza del corpo elettorale.

Al voto di un consigliere o sindaco di un Comune sino a 3.000 abitanti sarà così attribuito un indice di ponderazione di 27 che sale progressivamente a 60 per i Comuni fino a 5.000 abitanti, a 113 per quelli fino a 10.000, a 220 per quelli sino a 30.000 abitanti e a 1.097 per il Comune di Genova.

A Genova risiedono oltre i due terzi (68,6%) della popolazione della Città Metropolitana, ma per i meccanismi correttivi e di riequilibrio territoriale stabiliti dalla legge l’indice di ponderazione dei voti del capoluogo è calcolato come se i suoi abitanti non superassero il 45% del totale provinciale.

I seggi saranno attribuiti con il metodo D’Hondt: la somma complessiva dei voti (cifra elettorale) di ogni lista verrà suddivisa in sequenza per 1, per 2 , per 3 e così via fino a 18 ottenendo altrettanti quozienti. Ai candidati che otterranno i 18 quozienti maggiori fra tutte le liste saranno assegnati i seggi. In caso di parità il seggio andrà al candidato del genere meno rappresentato e, in caso di ulteriore parità, a quello più giovane.

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