Genova. Si chiama Maurizio Roi il nuovo sovrintendente del teatro Carlo Felice di Genova. Già sindaco di Lugo di Romagna e presidente dell’Associazione dei teatri dell’Emilia Romagna, e attualmente presidente dell’orchestra regionale Arturo Toscanini. Roi rimarrà in carica fino a dicembre quando tutte le nomine dovranno essere rifatte sulla base del nuovo Statuto che attende ancora di essere approvato.
La sua nomina è arrivata ieri sera durante la riunione del CdA della Fondazione, su proposta del sindaco e presidente Marco Doria dopo la rottura con l’ex sovrintendente Giovanni Pacor che aveva posto diverse condizioni per accettare la riconferma.
La rottura fra Doria e Pacor si è consumata all’improvviso durante l’ultima riunione del consiglio. Fra i due c’erano stati colloqui preliminari sull’accordo da siglare. Ma al momento di accettare la proroga fino a dicembre (scadenza imposta dalla legge) Pacor ha chiesto una pausa di riflessione avanzando vari dubbi sulla gestione del Teatro. Ha chiesto un maggior compenso a fronte dei problemi da affrontare in questo scorcio di anno. E soprattutto ha espresso riserve sul futuro amministrativo del Teatro.
Sotto quest’ultimo aspetto rientra la polemica relativa al rapporto con Carige sull’anatocismo. Al centro della contesa uno studio legale che avrebbe garantito la possibilità di un forte ridimensionamento dell’esposizione bancaria a fronte di un compenso pari al venti per cento della somma recuperata. Sindaco e consiglio hanno optato per l’individuazione di un altro studio e avviato un dialogo con Carige per giungere ad una transazione. Ma, questa la posizione del sindaco, Pacor avrebbe opposto un rifiuto rimanendo sulle sue posizioni.
L’ultimo atto dello scontro è andato in scena proprio durante la riunione della Fondazione. Pacor ha infatti protestato davanti a Palazzo Tursi. “Mi hanno impedito – ha detto – di partecipare al consiglio d’amministrazione. Io sono stato nominato venerdì e dunque ho tutti i diritti di sedere nel consiglio d’amministrazione. Se mi vogliono sostituire debbono spiegare le ragioni che debbono essere ben motivate. Siamo ormai quasi al traguardo per superare la crisi. E non capisco questa decisione di tenermi fuori”.
Giovanni Pacor, è la versione contrapposta, è stato escluso dalla riunione del Cda per motivi tecnici. Mercoledì scorso al momento della nomina, Pacor aveva chiesto una pausa di riflessione di 24 ore. Al termine di tale periodo avrebbe dovuto dare una risposta definitiva che, secondo il Consiglio non è arrivata. Di qui la decisione di estrometterlo e di procedere a una nuova nomina.
“Se è così giocano sporco. Giovedì scorso – la replica di Pacor – il giorno dopo la riunione del consiglio di amministrazione, ho inviato un sms al sindaco in cui gli chiedevo se fosse possibile incontrarci. Non ho ottenuto risposta e venerdì ho scritto a Doria una mail: ore 19.17 ‘Caro professore, se vuole, in vista del Cda di lunedì pomeriggio sono disponibile a incontrarla…’. Ripeto io quell’incarico lo avevo accettato”.