Economia

Carlo Felice, Doria: “Pacor mi chiese di taroccare bilancio”

carlo felice

Genova. “Non era possibile chiudere il bilancio 2013 del teatro Carlo Felice in pareggio, anche se mi è stato chiesto di farlo. Anche Giovanni Pacor me lo ha chiesto, ma sarebbe stato fare un falso in bilancio”. Così il sindaco di Genova Marco Doria ha spiegato oggi ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa i dissidi con l’ormai ex sovrintendente del teatro Giovanni Pacor. Ieri il cda del teatro ha nominato Maurizio Roi nuovo sovrintendente fino a fine anno, cioè fino all’entrata in vigore delle nuove regole previste dalla legge Bray sulle fondazioni liriche.

Sul “licenziamento” del sovrintendete il sindaco chiarisce: “Abbiamo proposto al sovrintendente Pacor, il cui contratto era scaduto, un contratto alle stesse condizioni fino alla fine dell’anno. Lui voleva 24 ore di tempo per decidere, ma il cda non era d’accordo per cui si è mosso per nominare un nuovo sovrintendente che ha accettato l’incarico alle condizioni che avevamo offerto a Pacor”.

“Pacor l’ho difeso quando altri volevano ‘impallinarlo’ – ha detto il sindaco – ma questi atteggiamenti hanno minato la fiducia che avevo nei suoi confronti”.

“Nel 2013 il teatro Carlo Felice avrà una perdita di circa 4 milioni di euro. Questo non consentirà al teatro di accedere a quel 5% di fondi Fus che sono distribuiti solo alle fondazioni liriche che presentano un bilancio in pareggio per tre anni consecutivi, ma non avrà alcuna conseguenza sul piano di risanamento triennale previsto dalla legge Bray in base alla quale il teatro dovrà essere risanato nel 2016”, ha spiegato poi il sindaco nel corso della conferenza stampa per fare il punto sulla situazione del teatro Carlo Felice dopo che ieri il cda ha nominato il nuovo sovrintendente.

Doria si è poi soffermato su un altro punto oggetto di polemica con lex sovrintendente del teatro Carlo Felice Giovanni Pacor. “Abbiamo dato l’incarico a uno studio genovese di fare il calcolo degli interessi anatocistici nei confronti di Banca Carige e la perizia arriverà entro la fine dell’anno”, hA detto il sindaco. La verifica di eventuali interessi non dovuti e pagati negli anni agli istituti bancari è infatti prevista dalla legge Bray nell’ambito del piano per il risanamento dei teatri.

“Il Sovrintendente – ha sottolineato – aveva presentato un’unica proposta di consulenza che non è stata accolta dal consiglio di amministrazione perché onerosa e con parcelle fuori mercato. Per questo, senza ricevere nessun ulteriore contributo da parte sua, il cda si è mosso autonomamente valutando le proposte di altri studi e affidando poi l’incarico allo studio genovese Afferni e Cripo”.

Dopo la perizia l’amministrazione del teatro, che ha già attivato contatti informali con Banca Carige, valuterà insieme ai consulenti se sia praticabile la strada della transazione o sarà necessario aprire un contenzioso con la banca.

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