Cronaca

“Car pooling”, anche a Genova tassisti contro Uber: incontro in Prefettura

taxi posteggiati
Foto d'archivio

Genova. Si rischia anche a Genova un protesta dei tassisti contro la app Uber, che fornisce agli utenti un servizio di trasporto persone. Una rappresentanza delle organizzazioni sindacali dei tassisti questa mattina ha incontrato il viceprefetto reggente Paolo D’Attilio per manifestare la propria contrarietà a un sistema che viene definito “assolutamente illegale”.

“Il trasporto pubblico di persone – scrivono in un volantino – è permesso solo a professionisti del settore che devono rispettare normative molto rigide e sostenere un’adeguata preparazione”. E, rivolgendosi a colleghi o cittadini che fossero tentati di aderire al sistema Uber: “Se ti presti a collaborare con chi non ha nessuna intenzione di adeguarsi alla legislazione italiana del settore ti riterremo complice informato dei fatti e valuteremo ogni iniziativa possibile per tutelare il rispetto delle leggi e della nostra professione”.

“Gli organi prefettizi – ha detto al termine dell’incontro Simone Trucco, Responsabile Comunicazione Coordinamento Sindacale – confermano l’evidente illegalità del neo servizio che sta tuttavia organizzando incontri promozionali con aspiranti aderenti all’iniziativa. Il coordinamento si è poi spostato nella sede dell’albergo in cui si svolgeva la riunione e ha effettuato un volantinaggio informativo ai partecipanti sul quale venivano ricordate le normative che regolano il trasporto pubblico e tutti i numeri istituzionali ai quali rivolgersi per ottenere corrette informazioni della regolamentazione del servizio. È seguito un incontro privato tra l’addetto alla comunicazione del coordinamento e il manager responsabile per l’Italia. Sono state espresse tutte le perplessità per l’introduzione di un nuovo servizio di trasporto persone in una città in ginocchio che a fronte della prolungata e pesante crisi economica ha perso buona parte dell’utenza legata principalmente alle aziende, dalle famiglie in serie difficoltà economiche, dalla mancanza di un piano per il rilancio cittadino, è stato sottolineato come il calo demografico ha pesantemente compromesso il nostro settore generando un esubero pesante di auto pubbliche e dalla prevalenza di un’utenza over 70 poco avvezza a dispositivi elettronici informatici e sprovvisti di carta di credito (unico metodo di pagamento disposto da GenoVai). C’è stato solo un accenno all’evidente illegalità del loro servizio che tuttavia non preoccupa la società. È stato inoltre chiesto di considerare l’aspetto fiscale dell’operazione per gli iscritti alla Società che dovranno inevitabilmente affrontare, ma che non è stato minimamente accennato durante gli incontri. GenoVai (UberPop) avrebbe inoltre proposto una collaborazione con i tassisti presenti atta a incrementare il livello quantitativo e qualitativo del lavoro. La posizione del Coordinamento rimane aperta a ogni tipo di confronto purché i soggetti interlocutori operino nel pieno rispetto dell’attuale quadro normativo e tuttavia prenderà in considerazione ogni forma di risorsa che possa garantire la tutela dei nostri servizi”.

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