Cronaca

Via XX Settembre, commercianti contro il degrado: “Impalcature, sporcizia e maleducazione, Tursi intervenga”

Genova. Hanno scritto una lettera a Tursi i commercianti di via XX Settembre per denunciare lo stato di degrado in cui si trova il salotto buono della città, stretto tra abusivismo commerciale ma sopratutto sporcizia. Deiezioni canine, chewing-gum che già hanno deturpato la pavimentazione appena rifatta, cartacce e cicche di sigaretta per terra.

“Quello dei venditori abusivi è solo uno dei tanti problemi di questa via – dice Luca Carini, commerciante e consigliere del Civ di via XX Settembre – che è afflitta da un generale degrado provocato soprattutto dalla maleducazione della gente, che getta in terra di tutto, dalle cartacce ai chewing-gum, per non parlare delle deiezioni canine. Noi siamo i primi a pulire quando ci ritroviamo questi regalini davanti al negozio, ma non spetterebbe a noi”.

Le richieste a Tursi sono poche e semplici: “Un intervento di pulizia più frequente a magari qualche cestino dell’immondizia in più, sempre che la gente si decida ad usarli”.

Nell’elenco dettagliato del degrado i commercianti di via XX inseriscono poi un elemento ormai ‘storico’ per la zona, vale a dire le impalcature tra via XX Settembre e via Ceccardi, che ormai sembrano far parte dell’arredo urbano: “Sono lì da almeno 7 anni – dice Matteo Rovere, proprietario del negozio di abbigliamento Chiesa di via Ceccardi – e qualche genio del marketing ha anche pensato bene di utilizzarle per gli spazi pubblicitari”. Impalcature che non sembrano godere di ottima salute: “Le travi di legno sono visibilmente marce – denuncia Rovere e i tubi innocenti sono tutti arrugginiti, prima o poi verrà giù qualche pezzo, speriamo non prenda in testa nessun passante”.

Poi ci sono i marciapiedi fatiscenti e pieni di “tapulli”, le transenne a vegliare su un buco mai più richiuso e il consueto tappeto di chewing-gum a ricoprire la pavimentazione: “Feltrinelli qui ha fianco ha affittato una macchina per pulire davanti all’ingresso, ma è un sistema molto costoso e noi non possiamo permettercelo. Una volta passava l’Amiu per questo tipo di lavori, ormai non passa più nessuno”.

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