Cronaca

Travolse e uccise vigile urbano a Paraggi: Andrea Miroli non aveva assunto cocaina

paraggi villa silvio berlusconi

Paraggi. Mentre guidava non era in stato di alterazione psico-fisica conseguente al consumo di cocaina. A dirlo è una perizia disposta dal pm genovese Stefano Puppo ed elaborata dalla dottoressa Cristiana Stramesi dell’università di Pavia. Svolta nelle indagini sulla morte di Stefano La Rizza, il vigile urbano di 31 anni travolto e ucciso lo scorso marzo a Paraggi dall’auto guidata da Andrea Roy Miroli, figlio di Luigi ‘Puny’ Miroli, titolare del noto ristorante di Portofino.

Miroli si trova attualmente ai domiciliari in una comunità con l’accusa di omicidio colposo. Il prelievo di sangue su cui si basa la perizia venne effettuato subito dopo l’incidente e dalle analisi chimico-tossicologiche effettuate è risultato che il guidatore aveva fatto uso di cannabis nelle sei ore precedenti il prelievo.

Una circostanza che però per il consulente esclude “l’effetto di alterazione psico-fisica al momento del prelievo del sangue”. Davanti al gip il giovane aveva dichiarato di aver litigato con la fidanzata e che procedeva velocemente perché era in ritardo per recarsi al lavoro nel ristorante del padre. Aveva anche riferito che quel giorno non aveva assunto stupefacenti mentre il giorno prima, verso le 18, aveva assunto cocaina ed eroina ma anche metadone e benzodiazepine, questi ultimi prescritti dal Sert.

Andrea Miroli era stato arrestato e poi posto ai domiciliari. L’incidente era avvenuto lungo la strada di Portofino, all’altezza di Paraggi dove, secondo le indagini, l’auto guidata da Miroli aveva invaso la corsia opposta e si era scontrata frontalmente con il motociclo condotto da La Rizza che e’ morto sul colpo. Dalla perizia sull’incidente era emerso che Andrea Roy Miroli procedeva a una velocita’ superiore ai 90 chilometri orari.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.