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Liguria, 1200 educatori senza laurea a rischio: parte il corso Tase, prima tornata da 800 posti

Regione

Liguria. La Regione Liguria prova a mettere ordine nella situazione che si è creata fra gli educatori in campo sociale senza laurea triennale prevista dallo Stato e in attesa che anche la situazione normativa a livello nazionale venga chiarita si appresta a definire una nuova figura che possa affiancare quella dell’educatore con laurea che possa lavorare, a pieno titoli, nei servizi educativi sociali e socio-sanitari. Una realtà che in Liguria coinvolge 1200 lavoratori.

Per questo la regione Liguria ha affidato a Isforcoop la selezione al corso per tecnico animatore socio-educativo (Tase) e il 14 agosto sarà pubblicato l’ elenco degli ammessi al primo contingente di 800 posti attualmente disponibili. I non ammessi a questa prima tornata potranno partecipare a una seconda edizione del corso in modo da consentire a tutti gli idonei ad accedere al corso e al titolo Tase. Ciò avverrà non appena saranno disponibili le risorse del Fondo Sociale Europeo 2014/2020. Lo hanno reso noto gli assessori alla Formazione e alle Politiche Sociali della Regione Liguria Pippo Rossetti e Lorena Rambaudi, presentando i provvedimenti.

Il corso Tase della regione Liguria, con la relativa qualifica, è una proposta “che rappresenta un’opportunità, in un quadro normativo nazionale carente e imprevedibile nella sua evoluzione per consentire di acquisire una qualifica per coloro che non hanno titolo di laurea specifico e non hanno certezza di rientrare nell’atteso bando nazionale delle equivalenze professionali che riguarderà esclusivamente – per legge nazionale –  gli operatori assunti prima del 1999”, hanno spiegato Lorena Rambaudi e Pippo Rossetti.

I titoli di studio universitario sono di esclusiva competenza dello Stato e solo lo Stato potrà definire quali titoli di studio consentiranno di svolgere la professione di educatore. Tutte le iniziative in cui la materia si cercava di gestirla da parte di altre regioni sono state annullate da sentenze della Corte Costituzionale. 
Compito delle regioni è quello invece di definire le qualifiche professionali, come quella di Animatore socio educativo, e come queste siano utilizzate nei servizi sociali e socio sanitari.

La Regione Liguria ricorda che le norme nazionali delle professioni, in assenza di titoli di studio e qualifiche specifiche non consentono di svolgere tali professioni e non vengono riconosciute sufficienti le esperienze e le anzianità di lavoro. 
Nei regolamenti regionali che definiscono l’organizzazione e i titoli di studio delle strutture sociali, sociosanitarie e sanitarie sarà indicata la figura della TASE in modo che chi acquisisce questo titolo possa operare nelle stesse. 

“Comprendiamo che dopo anni di lavoro la rigidita’ delle norme e i ritardi dei decreti determinino sconcerto. I limiti delle competenze regionali consentono solo di dare una qualifica non di laurea che consenta di operare a chi non ha altri titoli nelle strutture dei servizi e confidiamo che dopo una certa resistenza si aderisca a questa unica possibilità normativa”, affermano Rambaudi e Rossetti.

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