Politica

Genova, Tovo (Udc): “Senza autonomia finanziaria non c’è nessuna vera riforma dei porti”

delfini porto genova

Genova. In merito alla riforma dei porti attualmente allo studio del Governo Renzi, Massimiliano Tovo, segretario UDC Genova, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

“Non riduciamo la questione della riforma portuale a un mero teatrino politico, mettendo in scena uno scontro tra realtà savonese e genovese. Sarebbe un’emulazione triste oltre che dannosa all’intero sistema economico della nostra regione. Evitiamo ulteriori perdite di tempo, servono risposte in grado di cogliere l’esigenze del trasporto intermodale e una strategia logistica come stimolo per uscire dalla crisi economica garantendo un ruolo di crescita e di sviluppo.

La competitività del “sistema Liguria” non può prescindere dalla valorizzazione e ottimizzazione dei propri scali marittimi. La Liguria deve sfruttare in maggior misura i vantaggi derivanti dalla sua posizione e conformazione geografica che la rendono una naturale piattaforma logistica per tutto il centro-sud europeo. Arenarci sulla riforma tanto attesa accendendo una disputa tra annessioni o palesate conflittualità tra porto di Genova e porto di Savona non gioverebbe al superamento delle problematicità e criticità che limitano l’efficienza e la competitività .

Non credo che nessuno auspichi a ridurre o limitare l’autonomia locale,non si tratta di difendere il “vessillo di Genova” piuttosto che di Savona ma di promuovere un modello Liguria: superiamo gli elementi egocentrici che causerebbero l’asfissia dell’economia portuale ligure cogliendo, invece, lo spazio per una nuova visione più dinamica .

La riforma portuale non si può però fermare squisitamente sull’accorpamento delle autorità portuali ma occorre includere la prospettiva dell’autonomia finanziaria, senza questo elemento sarebbe una riforma dimezzata! Prevedere, quindi, l’autonomia finanziaria dei porti è di vitale importanza, non si può rimandare ad ulteriori interventi legislativi. Si guardi a cosa succede nel nord Europa se vogliamo davvero dare un futuro all’economia della nostra regione. L’attuale congiuntura economica mondiale ha determinato una contrazione nei volumi dei traffici,occorre, pertanto, raggiungere maggiori economicità in termini monetari e di tempo. Una strategia logistica competitiva ha ripercussioni positive sull’intero assetto produttivo del territorio e conseguentemente sull’intero assetto socioeconomico del Paese, ma occorre dotare le autorità portuali di strumenti che consentano tali obbiettivi. L’autonomia finanziaria è oggi la verità copernicana dalla quale nessuna riforma può prescindere.
Ulteriori distrazioni sono da considerarsi nocive e contro tendenti al naturale sfruttamento delle potenzialità in essere”.

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