Economia

Genova, la crisi dei consumi fra i banchi del mercato: “Stringiamo i denti sperando di sopravvivere”

Genova. Calano i consumi a Genova e i prezzi dei generi alimentari sono scesi dello 0,8% rispetto a un anno fa. Lo ha fatto sapere Tursi nella consueta nota che rileva l’andamento dei prezzi e lo confermano i commercianti, soprattutto quelli di frutta e verdura, che ammettono di dover stringere la cinghia per affrontare questo lungo periodo di recessione. Per misurare la crisi Genova24 è andata a fare un giro tra i banchi del mercato più frequentato e rinomato della città, il mercato orientale di via XX Settembre.

Sì perché se è vero che i consumi a luglio e agosto calano anche per l’effetto ferie, è soprattutto la crisi a ridimensionare la spesa. “Il calo dei consumi è evidente – racconta Mauro che ha un banco di frutta e verdura – basta vedere come il mercato sia mezzo vuoto e a quest’ora dovrebbe essere pieno. Dicono che siano tutti in campagna, speriamo ritornino”. Ferie a parte è un periodo difficile: “I pochi clienti che si vedono, anche quelli di fiducia, ormai si fanno comunque il giro alla ricerca del prezzo più basso. Noi e i grossisti stiamo stringendo i denti cercando di sopravvivere”
“Meno affluenza c’è di sicuro – dice Alessio Crovetto dell’omonima pescheria – ma più che meno affluenza quello che si nota è la miro spesa, si compra in quantità minore o si cerca una qualità più economica o meglio, i clienti vorrebbero il pesce più costoso a un prezzo minore, così spesso vanno a cercarlo altrove, rinunciando alla qualità del pescato”.

“Gente al mercato ce n’è sempre meno, anche perché i giovani vanno a comprare nei supermercati dove c’è posteggio – dice Andrea Veardo, anche lui commerciante di frutta e verdura – un po’ per la crisi, un po’ perché sono cambiati gli stili di vita con le famiglie che si riuniscono meno per mangiare a casa e i giovani che comprano sempre più cibo già pronto”.
A curiosare e a fare acquisti tra i banchi dell’Orientale, in effetti, sono praticamente solo persone anziane: “I ragazzi vanno al supermercato a comprare frutta già sbucciata e insalate già pronte” dice Fiorella, da dietro un banco da dove fanno bella mostra di sé diverse qualità di porcini. E le persone anziane? “Acquistano un po’ meno, chi non ha soldi non si fa proprio vedere, gli altri si ostinano a volere i prodotti più costosi. Per esempio qui ho porcini di vari prezzi, questi da 12 euro sono meno belli a vedere ma altrettanto ottimi, eppure la gente vorrebbe gli altri. Un tempo una buona massaia avrebbe scelto i meno costosi perché sarebbe riuscita a valorizzarli al meglio”.
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