Cronaca

Costa Concordia: stop temporaneo alle immersioni, le ricerche di Russel Rebello ripartono dai ponti 3 e 4

Costa concordia vista la vicino

Genova. Anche questa mattina le squadre dei Vigili del Fuoco, della Guardia Costiera e della Marina Militare sono pronte per riprendere le ricerche dell’ultimo disperso della Costa Concordia. Al momento, però, nessuna traccia di Russel Rebello, mentre si è deciso di sospendere le immersioni.

Dopo i primi ritrovamenti di resti ossei umani presso la zona poppiera del ponte 3, lato dritto, avvenuti nelle giornate del 6 e 7 agosto, le ricerche condotte nella sala lavaggio piatti e stoviglie hanno portato al ritrovamento di altri reperti ossei, ma di quasi certa origine animale e di una borsa da donna, ma priva di qualunque elemento che ne possa far ritenere certa l’attribuzione ad una delle vittime o dei passeggeri.

Sui ponti 1 e 0 sono proseguite, fino ad oggi, le ricerche subacquee: un compito difficile, visti gli ambienti angusti spesso caratterizzati da accumuli di materiale, ostacoli da superare e poca visibilità dell’acqua. Gli operatori hanno comunque potuto ispezionare quasi per intero tutte le zone praticabili, totalizzando in 5 giorni di ricerche più di 70 ore di immersione. E’ qui che è stata raggiunta la cabina di Russel Rebello, la n. A847 sul ponte A al di sotto del ponte 0, all’interno della quale, però, sono state ritrovate solo due giacche da cameriere. Attraverso l’utilizzo di veicoli R.O.V. subacquei e di telecamere da polso montate su aste telescopiche, sono stati anche ispezionati i vani degli ascensori della zona poppiera, nell’ipotesi che il flusso dall’acqua al momento in cui la nave si è inabissata, prima di poppa e poi sul fianco possa aver risucchiato persone all’interno degli stessi.

Ieri, nel corso di un briefing operativo, è stato allora deciso di sospendere per il momento la parte subacquea delle ricerche, in considerazione delle oggettive difficoltà di proseguirle in quelle zone al momento non ispezionabili (cabine chiuse, zone precluse da accumuli di materiale), senza adeguate garanzie di sicurezza per gli operatori e se non attraverso l’utilizzo di attrezzature speciali per lo spostamento dei materiali o il taglio di lamiere e/o porte. Cosa resa peraltro difficile dalla scarsa visibilità ma, al tempo stesso, poco utile alla luce delle risultanze sia degli studi sui più probabili effetti che i flussi dell’acqua al momento del naufragio possono aver avuto sulle persone investite, sia delle testimonianze raccolte e della meticolosa analisi delle immagini video filmate del naufragio disponibili.

Da oggi, quindi, le ricerche si concentreranno su quelle zone del Ponte 3 e del Ponte 4 caratterizzate da accumuli di materiale vario, arredi, suppellettili e pannelli, in particolare nella parte poppiera, presso il salone Ristorante e nelle altre Sale limitrofe. Le ispezioni visive condotte sulla superficie di tali accumuli nei giorni scorsi non hanno dato alcun esito, ma saranno oggetto nei prossimi giorni di ispezioni più accurate che comporteranno l’adozione di nuovi assetti di intervento, come lo spostamento manuale dei materiali. Si tratterà, quindi, di indirizzare le risorse sui punti dove l’esito delle ricerche condotte finora suggerisce di concentrare maggiormente l’attenzione.

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