Politica

Regione, la nuova legge elettorale FI-nisce nel cestino: diktat di Biasotti da Roma

Michele Boffa consiglio regionale

Regione. Doveva essere il giorno dell’approvazione della nuova legge elettorale regionale, calendarizzata oggi, ultimo giorno dei lavori in via Fieschi. Invece è arrivato il colpo di scena: dopo neanche un’ora il consiglio è stato sospeso su richiesta di Forza Italia.

Gli esponenti azzurri con la scusa dei molti emendamenti depositati nella notte dalla Lega Nord (830), hanno voluto tempo per fare il punto. Dietro c’è la lettera recapitata con tanto di carta intestata dal coordinatore regionale Sandro Biasotti ai consiglieri in cui il deputato sottolineava i dubbi sull’incostituzionalità della norma, lanciava l’appello alla doppia preferenza di genere e (soprattutto) richiedeva una legge più condivisa con tutte le forze di centrodestra, in ottica (elettorale) della futura ricostruzione di un’alleanza.

La Lega Nord del resto era stata chiara (gridando più volte all’inciucio Pd-FI): non avrebbe votato la legge così com’era, premio di maggioranza incluso.

Per l’approvazione della legge servivano 27 voti: al momento la maggioranza può contare su 22 si e, a sentire le prime voci, il piano B, comunque, non c’è.

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