Calcio, Sampdoria in finale al Trofeo Ramon de Carranza: 2-0 al Siviglia

Sampdoria contro Eintracht Francoforte
Foto d'archivio

Genova. Quanta acqua sotto i ponti da quel goal di Jonathan Bottinelli al Siviglia, che regalò, nel dicembre 2008, la qualificazione alla Samp ai sedicesimi di finale della Coppa Uefa… e probabilmente anche l’odierno biglietto d’invito al “Trofeo Ramón de Carranza”, per consentire agli andalusi una possibilità di rivincita, tuttavia non colta dai giocatori del tecnico Unai Emery Etxegoien.

In effetti la posta in palio non è altrettanto ricca, ma questa è pur sempre una competizione di prestigio, nel cui albo d’oro spiccano i nomi di Real Madrid, Barcellona, Benfica, Flamengo, San Paolo (solo per citarne alcuni), ma nessun club italiano è mai riuscito ad aggiudicarsi la Coppa, pur tenendo conto che gli inviti per le nostre squadre sono stati rari (Roma, Inter, Fiorentina, Torino e Milan).

Il Trofeo, quest’anno dedicato alla memoria di uno dei più grandi calciatori della storia del calcio, la “Saeta Rubia” Alfredo Di Stefano, ha preso il via con il primo match di semifinale, che la visto i “colchoneros” (materassai) dell’Atletico Madrid sbarazzarsi facilmente (al di là dello striminzito risultato di 1-0) del Cadice.

Buon 1° tempo del Doria, in campo con i colori tradizionali), che concede agli avversari un maggior possesso palla, rendendosi peraltro più pericoloso, prima con Okaka, che, in azione solitaria, al 35′, sfonda sulla destra, entra in area e costringe Barbosa ad una grande parata d’istinto e poco dopo con Obiang (in formazione al posto di Kristicic), che però non riesce, di testa, a sfruttare al meglio un bel cross di Eder.

Si va al riposo sullo 0-0 e ad inizio ripresa continua lo sterile predominio territoriale del Siviglia, finché, al 54′, un gigantesco Okaka – infiltartosi in area, su un lungo lancio – viene steso da tergo da Luismi : penalty ed espulsione, con il brillante Eder che capitalizza la ghiotta occasione dagli 11 metri.

Al 58′ sale in cattedra Da Costa, che – con un bel colpo di reni – devia in corner un colpo di testa di Fazio, il migliore degli andalusi, i quali – alla ricerca del pari, nonostante l’inferiorità numerica, concedono ampi spazi alle ripartenze dei doriani.

E in una di queste, al 71′, Soriano appoggia una palla “pulita” a Manolo Gabbiadini, che dallo spigolo dell’area di rigore, di prima intenzione, con un vellutato sinistro a rientrare, la pennella all’incrocio dei pali opposto : 2-0, Samp in finale contro l’Atletico Madrid!

Il Siviglia fatica ad accettare la sconfitta e finisce il match addirittura in nove, con il subentrato colombiano Carlos Bacca espulso all’88’, riuscendo così a superare la Samp solo nel conteggio dei cartellini rossi (2-1). Al 15′ del 1° tempo infatti, il direttore di gara aveva allontanato Sinisa Mihajlovich, entrato nel rettangolo di gioco per sedare una mischia, accesa dagli andalusi in reazione ad un fallo di gioco di Gabbiadini.

Buona davvero la prova dei blucerchiati, con Okaka, Gabbiadini e Eder sugli scudi, ma buone anche le prestazioni di Salamon, Obiang e Cacciatore, che hanno risposto presente alla chiamata del mister.

Siviglia (4-2-3-1): Barbosa, Cicinho, Fazio, Luismi, Diogo; Iborra, Cotan (75′ Krychowiak); Aleix Vidal, Iago Aspas (75′ Bacca), Reyes (62′ Suarez); Munoz (60′ Carriço).

Sampdoria (4-3-3): Da Costa; Cacciatore, Salamon, Gastaldello, Regini; Soriano (87′ Kristicic), Palombo, Obiang; Gabbiadini, Okaka, Eder. A disposizione: Viviano, De Silvestri, Costa, Rizzo, Fedato, Bergessio.

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