Politica

Spese pazze in Regione, consiglieri indagati e arrestati. Scatta la petizione online: “Burlando dimissioni subito”

consiglio regionale, regione

Liguria. “Sig. Presidente della Giunta Claudio Burlando le chiediamo di dimettersi”. Questa la prima frase che si legge sulla pagina Facebook “Burlando dimissioni subito-Petizione online”.

“Il Consiglio Regionale della Liguria di cui lei è Presidente ormai non rappresenta più la maggioranza dei cittadini liguri. Risultano arrestati e indagati vari consiglieri per uso improprio dei fondi pubblici e sono coinvolti per questo tutti i gruppi consiliari. Con questi ripetuti scandali i componenti della sua giunta hanno dimostrato l’assoluto disprezzo verso la carica pubblica che ricoprono e verso i cittadini tutti. Gli stessi cittadini ai quali invece sono stati richiesti in questi anni sacrifici, diminuzione di servizi, tagl , aumento delle addizionali Irpef adducendo ad una cronica mancanza di risorse. Risorse invece che regolarmente sono state trovate per pagarsi gli esosi stipendi, per finanziare i propri gruppi politici e i usare i relativi fondi nel modo vergognoso come sta accertando la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti”, si legge.

Da qui la petizione online per chiedere le dimissioni del governatore ligure. “Da una parte ci siete Voi e dall’altra parte c’è una regione che sta piano piano morendo. Sono 57 mila le famiglie liguri che vivono al di sotto della soglia di povertà assoluta. Più di 135mila famiglie vivono invece in stato di ‘deprivazione’: pur riuscendo ad acquistare lo stretto necessario per sopravvivere, devono rinunciare a servizi come cure mediche preventive o visite dentistiche. Il tasso di disoccupazione giovanile risulta oltre il 30%”.

Sulla pagina vengono riportati i dati sulla situazione economica e lavorativa della Liguria. “Dal 2007 al 2012 è raddoppiato il numero di beneficiari di indennità e mobilità (da 1080 a 2262), triplicato quello dei beneficiari di indennità di disoccupazione (da 5558 a 14295) quadruplicate le ore di cassa integrazione e nel complesso sono stati persi 32 mila posti di lavoro. Il raffronto è indecente, tra chi vive sulla propria pelle la crisi economica e tra chi vive spendendo allegramente soldi pubblici. E questo un cittadino consapevole non lo può tollerare. Per tutto questo le chiediamo di dimettersi”.

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