Liguria. Sono stati sbloccati i pagamenti degli ammortizzatori sociali in deroga degli ultimi quattro mesi del 2013. Lo hanno comunicato quest’oggi l’assessore regionale al lavoro Enrico Vesco insieme al direttore dell’INPS della Liguria Fabrizio Ottavi. Lo sblocco da parte del Governo è arrivato dopo il pressing di tutte le regioni che, nel frattempo, avevano chiesto e ottenuto di utilizzare la nuova tranche di 400 milioni messi a disposizioni dal Governo e inizialmente destinati al 2014 per chiudere i pagamenti del 2013.
Gli uffici regionali, entro la scadenza richiesta dal Ministero del 30 giugno, avevano così caricato sul sistema informatico dell’INPS tutti i pagamenti ancora giacenti dello scorso anno, ma è arrivata soltanto venerdì 25 luglio la notizia dello sblocco. Inizieranno nei prossimi giorni i versamenti a favore dei lavoratori da parte dell’INPS che si è impegnato a versare tutte le somme, a ciascun lavoratore, in un’unica soluzione entro agosto. Si tratta di cifre ingenti che riguardano non pochi lavoratori: circa 1.600 in cassa integrazione guadagni ed altrettanti 1.600 in mobilità per un totale di più di 12 milioni di euro. “A questo punto – ha detto Vesco – attendiamo risposte concrete dal Governo per poter ammettere a pagamento le nuove domande del 2014”. Dal 2013 al 2014 sono scesi da 3.200 a 2.800 i lavoratori in attesa di ricevere una risposta, per i quali si stima una spesa di 29 milioni di euro a fronte di una disponibilità presunta di circa 8,6 milioni per la Liguria che consentirebbe di arrivare a pagare solo fino a marzo di quest’anno.
“A questo proposito – ha aggiunto Vesco – ci auguriamo che dal Governo arrivino quanto prima segnali concreti, sia in merito ai nuovi finanziamenti per il 2014 per i quali si stima manchi 1 miliardo, sia per quanto riguarda le osservazioni presentate dalle Regioni sui nuovi criteri di concessione degli ammortizzatori sociali in deroga che il Governo vorrebbe adottare a livello nazionale, anche per consentire parità di trattamento in tutta Italia.” Criteri che, secondo le Regioni, dovrebbero portare al superamento dei vecchi ammortizzatori a favore di una protezione universalistica che si faccia carico di tutti i lavoratori in difficoltà occupazione.