Genova. L’Associazione Amici del Chiaravagna ONLUS esprime la propria soddisfazione per l’approvazione della delibera del Consiglio Comunale di Genova sul ciclo dei rifiuti. “Si tratta infatti di una enorme rivincita per le associazioni, i comitati ed i cittadini che nel Luglio di 10 anni fa avevano fortemente contestato una delibera che, aprendo la strada alla costruzione di un mega inceneritore, sembrava avere messo una pietra tombale sul diritto alla salute, sulla democrazia, sull’equilibrio dei conti pubblici genovesi – si legge in una nota – In questi dieci anni non ci siamo arresi e non siamo rimasti a guardare ma abbiamo fatto rete con realtà simili in tutto il mondo ed abbiamo partecipato alla realizzazione di una proposta di modello di gestione dei rifiuti che fa a meno dell’inceneritore e delle sue nefaste conseguenze ma anzi crea lavoro e consente di mettere in sicurezza la discarica di Scarpino”.
“Tutti insieme, siamo stati in grado di condizionare l’agenda politica locale e nazionale dimostrando il valore delle nostre tesi finalizzate esclusivamente al bene comune: è possibile infatti leggere gli effetti di questa nostra spinta in larga parte del testo approvato che, seppure perfettibile in alcuni aspetti, rappresenta un salto enorme dal punto di vista della visione del rifiuto che diventa finalmente materiale post consumo con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista culturale ma anche industriale. Il voto espresso su una delibera determina sempre una assunzione di responsabilità. In questo caso ci sentiamo di appoggiare chi ha scelto di approvare un documento che, per la prima volta, libera il campo dai tentennamenti e dalle speculazioni e manda in soffitta l’inceneritore: non possiamo infatti fare finta ulteriormente che, fino a ieri, nei documenti ufficiali, nei programmi, nel PUC stesso l’inceneritore ed il suo ciclo erano ben radicati”.
L’Associazione spiega che questo atto, invece, sgombera finalmente il campo e stabilisce un nuovo punto di partenza lungo un
percorso che dovrà fare della definitiva messa in sicurezza della discarica di Scarpino il primo degli obiettivi, come l’emergenza di inizio anno ci ha ricordato.
“Questo documento potrebbe diventare da esempio per tanti altri grandi comuni europei in quanto contiene indicazioni che lo rendono uno tra i più avanzati al mondo nell’ambito delle grandi città: la rivoluzione europea dei materiali post consumo è infatti partita decine di anni fa dai piccoli comuni e da alcuni consorzi ma da qualche anno attendeva il grande salto, considerate le maggiori criticità dei grandi tessuti urbani. Si tratta di un passaggio importante e necessario per il rilancio della nostra città nella futura chiave
metropolitana e ben venga quindi la partecipazione dei territori attraverso l’analisi dei flussi di materia, il ripensamento massiccio dei metodi di raccolta, la redistribuzione delle isole ecologiche, la pianificazione dell’impiantistica a freddo”.
Siamo di fronte ad una grande sfida di rinnovamento per AMIU, attesa alla urgente presentazione di una riorganizzazione di un piano industriale che riesca a raccogliere credibilmente questi indirizzi, “che dovrà essere sostenuta fortemente dall’Assessorato e dall’Amministrazione tutta in un percorso certo difficile ma con una grande prospettiva se gli strumenti di partecipazione che sono stati previsti verranno impiegati in trasparenza come ci auspichiamo”.
“I poteri forti che storicamente hanno ingessato questo processo ineluttabile sono però già al lavoro e su questo tema la Giunta della Regione Liguria ancora una volta sembra volere tutelare non i cittadini liguri – e genovesi in particolare – ma sostenere feudi elettorali e logiche privatistiche: condanniamo totalmente le ipotesi emerse su questo tema sulla stampa locale e le lotte interne ai partiti che le hanno generate. Crediamo al contempo che a maggior ragione sia ogni giorno più importante raggiungere e superare al più presto – ben prima degli obiettivi del Piano Regionale dei Rifiuti – gli obiettivi di riduzione della produzione e di raccolta differenziata dei materiali post consumo. Pensiamo che su questi obiettivi ci siano tanti soggetti disponibili ad investire energie e risorse per proiettare Genova verso quella prospettiva di economia circolare che deve diventare il vocabolario di un rilancio esemplare”.