Politica

Primarie Pd, le anime ora si scaldano sulle regole. Miceli: “Il candidato più forte è già in campo”

Regione. “Mi auguro che sulle regole non dovremo contarci”. Nino Miceli, capogruppo Pd in via Fieschi e paitiano convinto, avverte gli “amici” di partito: l’ipotesi di un doppio turno alle primarie per la scelta del candidato che correrà alle regionali 2014, emersa dalla commissione regole dei democratici, è “profondamente sbagliata”.

“Non possiamo pensare che queste primarie abbiano lo stesso impatto e lo stesso ‘batage’ che ebbero, a suo tempo, quelle per la scelta del candidato Premier – spiega Miceli a margine del consiglio regionale – Pensare che la gente parteciperà in massa è un errore, sarebbe invece molto più utile concentrare lo sforzo di militanti e circoli su un unico turno utile”.

Un errore di metodo e di merito. “E’ sbagliato che il fronte anti Paita in assenza di un candidato sufficientemente forte, in grado di batterla subito, pensi a coalizzare le forze più deboli in vista di un secondo turno”, sottolinea il capogruppo in Regione. Il rischio, secondo Miceli, è quello di mettere in campo non il candidato più forte, ma, al contrario, il più debole “in grado, però, di fare coalizione con accordi più o meno trasparenti e più o meno sottobanco”.

“E’ veramente una follia – argomenta – L’interesse principale del Pd non è vincere la lotta interna sul candidato delle primarie, ma le elezioni e per fare questo serve un candidato forte che esca dal turno unico”. Il più forte, secondo i sostenitori dell’assessore regionale alle Infrastrutture, per altro è già in campo. “Soprattutto non ne emerge un altro, ed è per questo che emergono ipotesi strampalate – conclude Miceli – su ci sarà discussione in segreteria e se necessario anche in direzione, ma spero che sulle regole non ci sia bisogno di contarci”.

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