Genova. Dodici ore di confronto serrato tra i sindacati di Genova e di Finale ligure e i vertici di Piaggio Aero e poi la svolta, quella che fino a qualche giorno fa poteva apparire più inaspettata: Genova firma l’accordo che decreta il trasferimento a tappe verso lo stabilimento di Villanova D’Albenga mentre Finale no. Una vertenza lunga sette mesi, da quando l’azienda presentò nella sede della Regione Liguria il piano industriale “lacrime e sangue” che prevedeva esuberi e la chiusura della produzione del sito storico di Sestri ponente. Poi la lunga battaglia, portata avanti praticamente solo dai lavoratori genovesi che sono riusciti a strappare quello che i sindacati definiscono un “pareggio” con la trasformazione degli esuberi in quattro anni di cassa integrazione e il mantenimento della verniciatura e della manutenzione a Sestri che continueranno a dare lavoro a 250 persone.
In più nella lunga giornata di oggi, che doveva tradurre in accordo sindacale quanto firmato al Mise a inizio giugno, i sindacati genovesi hanno ottenuto ciò che più premeva: l’integrazione al reddito dei lavoratori in cassa. “Abbiamo ottenuto l’integrazione del salario – spiega Bruno Manganaro, segretario Fiom Cgil Genova – con una parte è fissa intorno ai 280 euro. In più l’azienda si è impegnata a istituire corsi di formazione che daranno un ulteriore bonus giornaliero. Inoltre, come avevamo chiesto, la cassa integrazione sarà a rotazione, anche se bisognerà discutere poi reparto per reparto, come avviene in tutte le aziende”.
Ancora. Piaggio Aero ha annunciato una riduzione delle eccedenze: per Genova erano 117 ora diventano 80 , per Finale passano a 48 a 32. Ci sarà anche una “mobilità volontaria” per chi maturerà requisiti per la pensione e incentivi per chi comunque sceglierà di andarsene. E così, ogni posto che si “libererà” volontariamente sarà probabilmente “scontato” dalle eccedenze attuali.
Rispetto ai trasporti, Piaggio ha chiarito che sarà lei a pagarli integralmente attraverso un accordo con il Tpl di Savona.
Per i finalesi, però, questo accordo non basta: nel ponente ligure, probabilmente, non si aspettavano di dover scontare un periodo di cassa integrazione, che invece per loro partirà da subito (il 21 luglio) e durerà fino a ché la Laer non installerà i suoi impianti a Villanova. Per Genova la cassa integrazione partirà invece da marzo, o forse anche dopo.
Sulle divisioni tra Genova e Finale Manganaro commenta: “Eravamo contrari al piano industriale e all’arrivo della Laer ma per mesi abbiamo combattuto questa battaglia da soli. Ora non è possibile tornare indietro rispetto alla trattativa, solo perché a Finale si sono accorti che anche a loro toccano eccedenze e cassa. In più, se per Finale è così importante avere certezze sui tempi di insediamento della Laer, per Genova è l’esatto contrario: più tardi arrivano le esternalizzazioni, più a Genova si continuerà a lavorare. Oggi Genova ha giocato la sua partita che era quella di ottenere le maggiori garanzie per i lavoratori, sia rispetto al reddito, sia rispetto alle eccedenze. Domani in assemblea spiegheremo cosa abbiamo ottenuto.”