Genova. La rabbia dei lavoratori genovesi dell’Ilva non si placa e dopo il blocco di ieri della stazione di Cornigliano, anche oggi alle 8.30 si riuniranno in assemblea e poi usciranno in corteo con i mezzi.
Una situazione davvero difficile, il cui primo segnale era arrivato dalla mancata convocazione a Roma della delegazione genovese. “Siamo stati esclusi dalla trattativa con il neo commissario, di cui sappiamo poco – conferma Armando Palombo, Fiom Cgil – Non è senz’altro Bondi che manteneva un piano industriale, un gruppo unito, nessun esubero. Inoltre, in concomitanza con l’insediamento del nuovo commissario qui, come a Novi, abbiamo visto tecnici di ArcelorMittal che giravano per gli impianti”.
Poi la notizia arrivata dall’incontro romano ritenuto dai sindacati “insoddisfacente”: niente quattordicesima. Da lì l’esplosione della rabbia e una certezza: una situazione di grave sofferenza del Gruppo che, pur riducendo le perdite del 2013, continua a bruciare disponibilità di cassa.
“Il premio è una cifra irrisoria per il gruppo, parliamo di 19 milioni di euro in confronto alle migliaia sequestrate e portate all’estero – spiega Palombo – ma importante per noi, è la nostra quattordicesima. Non ci sono ragioni perché venga fatto, siamo di fronte a un brutto segnale, sia per l’esclusione di un territorio sia per il mancato pagamento. Dà l’idea di un fallimento – sottolinea poi il sindacalista della Fiom – Per la nostra storia e per l’accordo di programma firmato, escludiamo che possano non essere pagati questi soldi. Fino al 10 luglio ci faremo sentire in tutti i modi”.
L’11 luglio sarà una data importante, visto che Fim, Fiom, Uilm nazionali hanno proclamato lo sciopero generale del Gruppo con manifestazione a Roma davanti alla Presidenza del Consiglio al quale è stato chiesto formalmente un incontro.