Politica

Genova, manca il numero legale e a Tursi scoppia la bagarre. Terrile: “La maggioranza va allargata”

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Genova. “Male, molto male”. Simone Farello, capogruppo Pd a Tursi, a riunione capigruppo terminata, commenta a caldo la nuova tegola, con un consiglio comunale annullato dopo neanche un’ora per mancanza di numero legale, e due delibere importanti rimandate a giovedì mattina, quando i lavori dell’Aula Rossa riprenderanno per una seduta straordinaria. In mezzo, la protesta dei cittadini della Valbisagno venuti oggi a Tursi per rendere evidente la loro contrarietà all’ampliamento della discarica alla Volpara (contenuto nella delibera sulle linee di indirizzo di Amiu), e i rapporti sempre più sul fil di lana all’interno del Palazzo.

“Ci dispiace per la brutta figura con la gente, ma la responsabilità è di altri – ha spiegato il capogruppo del M5S, Paolo Putti – Già diverse volte con i nostri numeri abbiamo salvato la maggioranza, ma su queste delibere che non ci piacciono neppure molto, abbiamo deciso di uscire dall’aula per riportare la maggioranza ai suoi obblighi”.

E di responsabilità ne ha parlato anche Farello. “Come sempre il numero legale è compito esclusivo della maggioranza – haFarello – Detto questo, continuo a pensare che chi sta dentro alle istituzioni, sia maggioranza sia opposizione, abbia come primissimo compito quello di farle funzionare, anche perché far mancare il numero legale non cambierà la natura delle decisioni politiche”. Come a dire: gli atti che non discutiamo oggi, li approveremo dopodomani. “Non è un buon modo di stare nelle istituzioni – ha ripetuto il capogruppo Pd – ma è un mio giudizio politico”. Quanto alle ripercussioni sul rapporto giunta-maggioranza, ormai nel mirino da settimane, “la giunta non c’entra assolutamente niente – ha sottolineato Farello – magari non ci fosse il numero legale per discussioni politiche. Al contrario, manca per incuria degli amministratori”.

A mettere nero su bianco la questione, però, ci pensa poi il segretario genovese del Pd, fresco di incontro con il primo cittadino Marco Doria. “Venerdì scorso abbiamo posto al sindaco un problema di numeri sulla maggioranza, prima ancora che di accordi programmatici o rimpasti”. Riecheggia il già detto: il Pd non fa problemi di nomi, ma di numeri. “Per governare servono almeno 20 consiglieri comunali, quello che è successo oggi dà plasticamente il segnale che i numeri non ci sono”, ha sottolineato Terrile. Anche se, chiaramente, il “giudizio severo” sul comportamento dell’opposizione resta. “Pare che l’unica battaglia che riesce a portare a casa sia uscire dall’aula – ha rincarato il segretario Pd – Detto ciò la minoranza fa il suo mestiere e la maggioranza il suo. Vanno capiti i motivi dell’assenza e si lavora perché non ci siano, ma resta un problema attuale di politica concreta: allargare la maggioranza”.

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