Economia

“Futuro dell’Ilva senza i Riva”. Il segretario Fiom Landini a Genova: “In autunno mobilitazione per gli investimenti”

Genova. Investimenti, senza i quali l’Italia e Genova non potranno ripartire, come “emergenza nazionale”. Il segretario generale della Fiom Cgil Maurizio Landini annuncia proprio dal capoluogo ligure la sfida al Governo Renzi e parla di una possibile mobilitazione generale dell’industria per spingere su nuove rotte l’esecutivo.

“Stiamo discutendo – spiega – di come mettere in campo un’iniziativa di mobilitazione generale in autunno per far diventare la ripresa degli investimenti una emergenza nazionale. Il problema non è dare un segnale al Governo, ma sfidarlo a cambiare. E’ venuto il momento di colpire interessi e rendite di posizione che in questi anni hanno arricchito qualcuno ma impoverito tutto il Paese”.

“Bisogna – continua Landini – trovare le risorse per rifare partire gli investimenti e rivolgersi anche alle imprese italiane e agli imprenditori che devono decidere da che parte stare. Non possono difendere quelli che portano i soldi all’estero”.

Parlando di investimenti viene in mente Ilva. La grande azienda siderurgica, in una situazione non facile, avrebbe bisogno di un progetto e soprattutto di capitali freschi. “L’emendamento al decreto legge 91 sulla Competitività, che permetterà di utilizzare i soldi sequestrati ai Riva per reati fiscali e valutari e destinarli al risanamento è un primo segnale positivo, ma la Fiom chiede al Governo interventi più radicali”.

“I soldi sequestrati bisogna capire in quale progetto vanno a finire – sottolinea Landini – ma penso che il futuro di Ilva non possa essere legato ai Riva. Se si vuole dare credibilità a quel progetto c’è bisogno che si cambi l’assetto proprietario e c’è bisogno di un intervento diretto dello Stato, con Cassa Depositi e Prestiti e Fondo Strategico, per garantire che vengano fatti gli investimenti e ci sia un futuro chiaro per l’azienda”.

La conclusione è per la Costa Concordia, che proprio a Genova sta per arrivare. “Se diventa un’occasione – spiega ancora Landini – e non semplice smontaggio di una nave credo sia una cosa positiva. Noi, in Europa, abbiamo un parco navi vecchissimo. Far diventare lo smontaggio e riciclaggio di navi vecchie un elemento di attività per dare occupazione, ma anche essere in grado di smaltirle senza inquinare sarebbe un’occasione. E’ importante che si discuta e ci si strutturi in questo modo”.

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