Forte Begato scende in città: al Mercato del Carmine storia, cultura e minestrone alla genovese per tutti

mercato del carmine

Genova. Alcuni momenti culturali collegati alla grande festa che lo scorso mese di giugno si è svolta a Forte Begato in occasione dell’apertura alla città della fortezza, giovedì prossimo, 24 luglio, verranno riproposti nel centro cittadino, all’interno del mercato del Carmine.

A partire dalle ore 18.15 gli esperti di storia, geologia, cucina, botanica e cultura che con le loro presentazioni e con le visite guidate al Forte Begato hanno intrattenuto più di 500 persone, si ritroveranno per riproporre una sintesi dei loro interventi ai genovesi che non hanno potuto partecipare alla festa sulle alture. Saranno rievocati gli assedi di fine settecento, si parlerà della storia dei forti genovesi, della flora e della fauna dei nostri monti, degli aspetti geologici, del dialetto e della cultura contadina e di tanto altro ancora.

L’iniziativa fa parte del processo, in atto, di riacquisizione al Comune e di valorizzazione del sistema delle mura e delle fortificazioni genovesi, 200 anni dopo la loro espropriazione da parte dello Stato sabaudo.

Prima dell’incontro, alle ore 17, si svolgeranno le premiazioni del concorso di disegno riservato ai bambini che hanno partecipato alla giornata del 28 giugno e del concorso fotografico #genovaforti promosso nella stessa occasione. A questo concorso sono pervenute 36 fotografie di 11 autori diversi. La giuria, costituita dalla genovese Giuliana Traverso, fotografa e docente di fotografia, dal chiavarese Fabrizio Bottari, fotografo naturalista e dal savonese Alessio Delfino, artista fotografo, dopo una prima selezione, ha indicato 6 fotografie finaliste, tra le quali ha scelto la foto vincitrice, che sarà pubblicata come copertina dalla pagina facebook ufficiale Genova Eventi e Cultura.

Dopo l’incontro, alle ore 20, il ristorante del mercato del Carmine proporrà ai propri clienti il minestrone tiepido preparato esattamente secondo l’antica ricetta riportata sulla cuciniera ottocentesca di Emanuele Rossi: un’occasione, dopo tante parole, per assaggiare concretamente un piatto dell’antica gastronomia genovese.

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