Economia

Esaote, un’altra settimana di lotta. Doria: “Chiusura azienda non favorisce accordo”. Rsu: “Avremo 22 ricercatori in meno”

Genova. “L’azienda assume atteggiamenti di chiusura non favorevoli al raggiungimento di un accordo, che è il mio unico obiettivo”. Il sindaco di Genova Marco Doria ribadisce la posizione di Tursi: agire sulla politica urbanistica, l’unica competenza in mano al Comune nella delicata vertenza Esaote, da una parte, e mantenere il dialogo con le parti dall’altra. Uno sforzo continuo per “garantire continuità produttiva in un settore, il biomedicale, fondamentale non solo per Genova ma per l’Italia tutto”. Il messaggio all’azienda, terminato l’incontro tra sindaco e organizzazioni sindacali, è chiaro. L’accordo di programma del 2011 prevedeva il mantenimento dei livelli occupazionali in cambio di un mutamento di destinazione d’uso delle aree, una volta venuto meno il rispetto dell’accordo, con il piano presentato dall’azienda, e per cui da oggi per 52 lavoratori parte la cassa integrazione, “si rivede l’intesa, con lo spirito di trovare un’intesa, dialogando con le parti”, ha detto oggi Doria.

“Le organizzazioni sindacali hanno risposto all’invito e sono venute, l’azienda, invece si è detta disponibile non prima del 21 – ha continuato – L’impegno che può assumersi il Comune è una decisione di carattere urbanistico, ma siamo pronti a confrontarci con le parti, e poi a ciascuno il suo ruolo. Ci muoveremo anche interagendo con altri interlocutori istituzionali, che però, va detto, non possono sostituirsi al confronto tra azienda e sindacati”.

Stamattina intanto i lavoratori genovesi di Esaote hanno iniziato un’altra settimana “calda” con sciopero e presidio delle portinerie con striscioni e cassonetti collocati davanti agli ingressi e al parcheggio sul tetto. Non proprio un blocco totale degli accessi, per ora, ma una forma di lotta per mantenere alta la visibilità sulla vertenza che coinvolge oltre 300 dipendenti e prevede 76 esuberi di cui 37 a Genova, e 120 procedure di cassa integrazione, oltre all’esternalizzazione di una cinquantina di persone.

“Faremo iniziative di volta in volta, troveremo il modo per far capire che senza di noi non l’azienda va da nessuna parte – ha commentato Andrea Baucia, Rsu Fiom- sindaco e Comune sono molto determinati, ora bisogna vedere se si riesce a muovere qualcosa a livello di Esaote. Ci aspettiamo da tempo una discussione nel merito sia del piano industriale sia di ciò che l’azienda sta facendo, invece assistiamo a una chiusura pressoché totale. Esaote non vuole discutere, ma andare avanti con un piano che di rilancio non ha nulla. Ci rimetterà dal punto di vista economico, di fatturato, di immagine, siamo arrivati al punto che sembra non avere più interesse a essere competitiva sul mercato, come un tempo”. Infine un invito anche in direzione di Piazza De Ferrari. “Vorremmo che la Regione pensasse davvero a quello che sta succedendo, a quello che Esaote le ha detto – ha concluso Baucia – I 22 ricercatori fiorentini che avrebbero dovuto essere trasferiti a Genova, si stanno spostando verso Maastricht, e all’interno di Esaote avremo 22 ricercatori in meno”.

Nel pomeriggio i lavoratori incontreranno alcuni parlamentari e funzionari del partito democratico.

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