Cronaca

Discariche Liguria, solo per Genova servono 50 mln. Sindacati: “Priorità a bonifiche e differenziata”

scarpino

Genova. “Le discariche in Liguria sono 8 e, a differenza di quanto accade nel resto del Paese, non sono presenti altri impianti di smaltimento rifiuti. A questa situazione si aggiunge la particolare condizione morfologica della nostra regione che insieme a 350 chilometri di costa è per il 66 per cento montagnosa, per il 34 per cento collinare e solo per il 6 per cento pianeggiante, rendendo la raccolta particolarmente onerosa”.

È uno degli elementi di riflessione che oggi le Segreterie di Cgil Cisl Uil hanno sottoposto ai parlamentari liguri che si sono resi disponibili ad un incontro in Camera del Lavoro sul tema delle bonifiche delle discariche presenti in Liguria. Tra coloro che hanno partecipato Mario Tullo, Luca Pastorino e Raffaella Mariani Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. La richiesta indirizzata alla politica è che nell’ambito della Legga di Stabilità si prevedano risorse ad hoc per interventi nella nostra Regione. “È un problema che riveste rilevante importanza per il futuro delle aziende del territorio, per avere garanzie sul lavoro e per contenere la tassazione dei cittadini”, spiegano i sindacati.

Tra le discariche liguri la più estesa è senz’altro quella della provincia di Genova che si compone di due siti: Scarpino 1, autorizzato nel 1968 e chiuso nel 1995, e l’attuale Scarpino due, che nel tempo ha accolto 13 milioni di metri cubi di rifiuti, entrambi sopra al quartiere di Sestri Ponente.

Scarpino due come le altre discariche liguri, non avendo una elevata raccolta di differenziata (33.07 per cento contro circa il 40 per cento del resto del paese), accoglie rifiuti che producono una consistente quantità di percolato. La discarica è attraversata da sorgenti, che con le notevoli piogge dei primi mesi dell’anno hanno portato a tracimare le vasche di contenimento, con una quantità di ammoniaca superiore al normale e che sono confluite nel rio Cassinelle. Ne è seguita l’indagine della Magistratura e l’intervento degli enti preposti (ARPAL e ASL), la sospensione temporanea della attività, gli interventi di Amiu e Comune di Genova.

“Ora siamo al punto in cui la Provincia ha emanato delle precise indicazioni che devono essere soddisfatte entro settembre. Con la chiusura di Scarpino due, Genova dovrebbe portare i rifiuti a Torino nel gassificatore di TMR (IREN), soluzione già definita con accordo fra Regione Liguria e Piemonte, ma con notevoli costi aggiuntivi per la città – sottolineano i sindacati – Nell’ipotizzare che le prescrizioni della Provincia a partire dalla stabilità della discarica in attività vengano garantite, rimane un altro notevole impegno legato alla manutenzione e bonifica della discarica di Scarpino 1 per la quale mancano le risorse per la bonifica a fronte anche degli eventi atmosferici eccezionali di quest’anno.

Gli interventi di messa in sicurezza e bonifica, consentirebbero di superare l’elevato rischio per il quartiere di Sestri Ponente e per gli abitanti della valle. A questo scopo sarebbero necessari interventi plurimi su impiantistica, il rilancio della differenziata e la bonifica con manutenzione straordinaria, tutti interventi per i quali sono necessari circa 50 milioni di euro solo per Genova senza contare il resto della regione”, concludono Cgil, Cisl e Uil.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.