Genova. La Costa Concordia partirà dall’Isola del Giglio non martedì ma mercoledì per Genova. Un rinvio, come spiegato dal capo della protezione civile Franco Gabrielli “per una valutazione prudenziale”.
“Non perché nelle prossime ore non si possano concludere gli interventi, ma perché non ce la siamo sentita di prendere una decisione a mezzanotte o all’una, all’esito di una verifica negativa di una lavorazione non completata. Per questo ci siamo presi ulteriori 24 ore. Anche per una questione di organizzazione di approvvigionamenti per l’isola”, ha sottolineato Gabrielli.
“Siamo certi di arrivare a Genova domenica – ha detto poi l’ad di Costa, Michael Thamm – La fretta non ha senso, meglio non fare le cose frettolosamente e completare tutto entro mercoledì. Vorrei ricordare che questa operazione non ha precedenti, con la fretta si fanno gli errori, ciò che ha prevalso è l’obiettivo finale: arrivare a Genova nella massima sicurezza e senza errori”.
Secondo il capo progetto della compagnia “Nelle prossime ore la nave riemergerà di altri due metri e mezzo, poi ci sarà una verifica finale delle attrezzature e delle sistemazioni. Quindi il rilascio della certificazione della guardia costiera.
Nel viaggio, che durerà circa 98 ore, la nave navigherà in alto mare fino ad arrivare al largo di Vesima dove la Concordia verrà sganciata dai rimorchiatori d’altura e agganciata a 8 rimorchiatori genovesi per essere trainata fino all’imboccatura di ponente del Vte con la prua verso Vesima.
E se le rotte previste prevedono navigazione al di fuori delle acque territoriali francesi (ma i sindaci corsi chiedono comunque il rinvio delle operazioni se non arriveranno le garanzie richieste e minacciano “manifestazioni a terra e in mare”) la Capitaneria di Porto di Genova con l’Ordinanza n. 234/2014 dispone tutti i divieti in relazione alle operazioi di arrivo e ormeggio del relitto della Concordia presso il Porto di Genova Voltri, dove, con il posizionamento dell’ultima bitta, è ormai tutto pronto.
Una “zona rossa” nell’area di transito e ormeggio per un totale di circa 20 miglia quadrate, sarà operativa dalle 4 del mattino del giorno previsto per l’arrivo fino a ormeggio completato: divieti di navigazione, ormeggio e partenza di qualsiasi nave e natante, stop alla balneazione e all’attività subacquea. Il divieto riguarda prevalentemente navi portacontainer e petroliere, mentre i traghetti non subiranno alcun tipo di interdizione se non quello previsto dall’art. 2 dell’ordinanza: navi e natanti che incrocino il lungo convoglio di trasferimento del relitto dovranno mantenersi a una distanza di almeno tre miglia nautiche e mantenere velocità ridotte per non generare moti ondosi che potrebbero rivelarsi pericolosi.
Dopo la prima fase che durerà circa 4-5 mesi e consentirà al relitto di arrivare a un pescaggio di circa 15 metri si svolgerà “l’operazione di trasferimento presso le riparazioni navali. Prima la Concordia andrà nell’area dell’ex superbacino dove inizierà la fase di demolizione vera e propria con il taglio dei ponti dal 2 al 14 e l’asportazione delle parti metalliche”, ha spiegato il presidente dell’Autorità Portuale, Luigi Merlo, stamattina. Questa seconda fase durerà circa 8 mesi. Infine “la nave sarà liberata dai cassoni potrà andare nel bacino numero 4 per l’intervento finale”.