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Calcio: il “goalkeeper” Simone Nucci si racconta

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Genova. Come resistere alla tentazione di intervistare un Nucci? Omonimo, ma non parente di chi scrive (le radici di Simone, infatti, sono radicate in una delle più belle città d’Italia, Siena), sui campi di calcio indossa una maglia pesante: quella del “goalkeeper”, il “custode” della porta.

Folgorato, da ragazzino, dal desiderio di giocare fra il pali, è partito subito alla grande. Due anni nella Sampdoria e poi uno nel Genoa: “Gianluca Pagliuca era il mio idolo” – ci dice – “stravedevo per lui, figuriamoci quando poi è passato all’Inter, squadra per cui faccio il tifo”.

La terza casacca che indossa è quella della Sestrese, seguita dall’esordio in prima squadra nel “Via Acciaio” del compianto mister Pinceti. Poi, via via, altre esperienze con Polis, Virtus Sestri, Albenga (esordio in Eccellenza), Culmv Polis, Borgoratti, per difendere infine, nell’ultima stagione, i pali del Varazze, contribuendo alla salvezza nei play out: “E’ stata un’impresa non da poco! Ci davano tutti per spacciati e invece ce l’abbiamo fatta”.

Il futuro? “Sceglierò con calma, vorrei fare un campionato senza i patemi dell’ultimo anno. Una vita difficile quella fra i pali… anche quando pari un rigore, invece di dartene il merito, accusano chi lo batte di aver commesso un errore… tanto da aver coniato il detto ‘rigore parato, rigore sbagliato’… un’usanza popolare spesso cinica e spietata”.

E’ vero, il portiere è un solitario: “Altra diceria è quella di definire i portieri un po’ matti! Non la penso affatto così, forse che Dino Zoff poteva assomigliare ad un pazzo? Certo che il ruolo presuppone personalità, grande self control… insomma bisogna avere le spalle larghe! Saper mantenere la concentrazione per tutti i 90 minuti, poi, è fondamentale”.

Non si può negare che il ruolo del portiere sia profondamente cambiato: “Con l’avvento di zona e gioco corto, il portiere deve coprire tutta l’area di rigore, facendo, quando è necessario, il libero aggiunto. A mio parere andrebbe rivista la normativa riguardante l’espulsione per fallo da ultimo uomo: è troppo penalizzante l’attuale regola”.

E per finire la domanda d’obbligo in questo periodo, chi è stato il miglior portiere ai Mondiali? : “Tutti dicono Neuer… sì, è bravissimo, ma per me gioca sempre ‘borderline’, al limite cioè, assumendosi troppi rischi. Se devo scegliere, prendo ancora quello del Brasile, il grande Julio Cesar”.

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