Genova. Un lungo, impegnativo anno e mezzo, in cui il nucleo della polizia tributaria della Guardia di Finanza di Genova, che svolge attività specifica di indagine, dall’evasione fiscale, al contrasto alla criminalità organizzata fino alla spesa pubblica, si è resa protagonista. Si va dall’inchiesta sulle ribattezzate “spese pazze” in Regione, fino all’ultima, ancora in corso e foriera di sviluppi: la presunta truffa al ramo assicurativo delle Banca Carige, che nel maggio scorso ha portato in carcere sette persone, tra cui l’ex presidente dell’istituto di credito Giovanni Berneschi, la nuora Francesca Amisano (entrambi nel penitenziario di Pontedecimo) e lo stesso ex ad di Carige Vita Nuova, Ferdinando Menconi. Tutti imputati per associazione a delinquere, truffa e riciclaggio (Berneschi anche per aggiotaggio e false comunicazioni sociali).
Un “periodo impegnativo – spiega il colonnello Carlo Vita, comandante del Nucleo polizia tributaria genovese a margine della celebrazione per il 240° anniversario della fondazione del Corpo – siamo stati protagonisti di diverse inchieste”. E se per quanto riguarda le “spese pazze” non sono esclusi nuovi sviluppi in futuro, anche per Carige l’attività investigativa è ancora lunga, e con essa la possibilità di nuovi filoni di inchiesta, accanto a quello assicurativo. Ma, in questo senso, negli ambienti investigativi prevale un rigoroso top secret. “Ci sono indagini in corso”, si limita a dire il colonnello Vita.
Al momento quel che è certo è l’entità del sequestro. “Per Carige – spiega Vita – sono stati eseguiti diversi sequestri di disponibilità finanziaria, liquidità sui conti correnti e disponibilità immobiliari a carico degli indagati, ma le attività sono ancora in corso”. Troppo presto per parlare di un danno stimato complessivo. E se in fase di sequestro preventivo, dato il reato associativo, sussiste la possibilità di confiscare 21 milioni per ogni associato (quindi per ciascuno dei sette indagati), per ora la Guardia di Finanza, di milioni, ne ha sequestrati circa 46, di cui 29 di disponibilità finanziaria detenuta negli istituti di credito e il resto in valori immobili. Ma le indagini, appunto, continuano, aprendo le porte a nuovi possibili scenari.
Tra i beni immobili sequestrati, è cronaca degli ultimi giorni, spicca la scuola privata genovese, Vittorino da Feltre, sequestrata alla “XX Settembre srl”, azienda di cui era titolare l’ex ad di Carige Vita Nuova Ferdinando Menconi, gestita fino all’acquisto da parte di Menconi dai padri Barnabiti. Per quanto riguarda Giovanni Berneschi, sono stati sequestrati 21,9 mln tra contanti e titoli, mentre per l’ex ad di Carige Vita Nuova Ferdinando Menconi sono stati sequestrati 1,7 mln di contanti e immobili per 8,7 mln tra cui la scuola e appartamenti di lusso a Milano e Roma. Confiscati 1,7 mln anche ad Andrea Vallebuona, commercialista di Berneschi e 3,7 mln alla nuora Francesca Amisano (tra cui 2 appartamenti di lusso e due garage a
Arenzano) e 10 mila euro all’avvocato svizzero Davide Enderlin.