Genova. Giovanni Berneschi è arrivato in tribunale, ancora una volta con il solito abbigliamento casual e con l’ormai conosciuta cartellina blu al seguito. La seconda parte dell’interrogatorio è iniziata davanti ai pubblici ministeri Nicola Piacente e Silvio Franz.
Prima di entrare ha preso un caffè con il suo avvocato, ha brevemente consultato le carte contenute nella cartellina e ha scambiato qualche parola con gli agenti di polizia penitenziaria che ne hanno curato il trasferimento in Procura dal carcere di Pontedecimo.
Nel frattempo, a mettere nei guai l’ex presidente di Banca Carige ci sarebbe anche un suo testamento che l’ex banchiere avrebbe consegnato ai pm durante l’interrogatorio.
Berneschi sostiene di aver acquistato la metà dell’Holiday Inn di Lugano nel 2003, ma ai pm ha consegnato un testamento del 2005 in cui non ci sarebbe traccia di questo investimento.
L’ex presidente sostiene questo per dimostrare che l’investimento non è frutto di presunte truffe, mentre i pm affermano il contrario sostenendo che l’acquisto sarebbe avvenuto nel 2006, anno in cui l’accusa ritiene sia cominciato l’attività fraudolenta di Berneschi.