Genova. Pietro Gnudi al posto Enrico Bondi. Il cambio al vertice è un’incognita in più nel futuro dell’Ilva e in quello dei lavoratori. A Genova tutto questo fa rima con ammortizzatori sociali. I contratti di solidarietà termineranno inderogabilmente a settembre e, viste le prospettive non certo incoraggianti sotto il profilo dell’occupazione, è quasi certo che servirà ancora una volta una forma di sostegno al reddito.
Qui viene il difficile perché bisogna individuare forme e risorse che permettano di erogare gli ammortizzatori, il tutto nello spazio di alcune settimane.
“La situazione è molto delicata – ha commentato oggi l’assessore regionale Enrico Vesco – poniamo su Ilva gradissima attenzione, prendiamo atto del cambio di commissario e lavoreremo per riallacciare rapidamente i rapporti”.
Nella partita è inevitabilmente coinvolto il ministero del Lavoro: è da un tavolo romano che dovrà uscire una soluzione. Si parla di cassa integrazione in deroga, ma la Regione Liguria sembra non poter contribuire economicamente.
“Serve – conclude Vesco – una scelta a livello nazionale perché la Regione non ha risorse neanche per tutti coloro che hanno fatto domanda. E’ il Governo a doversi fare carico della vicenda”.