Torriglia. L’offensiva nella sesta Zona operativa partigiana liberò alla fine di giugno 1944 la valle del Trebbia da Torriglia alle aree piacentine oltre Bobbio (espugnato, perduto e di nuovo riconquistato), costringendo i nazifascisti a ripiegare verso la costa.
Il 26 giugno nacque cosi la ‘Repubblica di Torriglia’ che si consolidò a luglio, completando la liberazione della zona fra il Trebbia e l’Aveto, dal Passo della Scoffera a Bobbio con al centro Torriglia dove venne insediata dal Comando partigiano una giunta comunale.
I suoi primi provvedimenti riguardarono i problemi urgenti di approvvigionamento alimentare perché il cibo scarseggiava, sia per l’arrivo degli sfollati dalla città che aveva portato molte bocche in più da sfamare, sia per il blocco dei rifornimenti, deciso dalla Prefettura che temeva potessero finissero nelle mani dei ‘ribelli’.
Furono così fissati il prezzo del grano e dei principali generi di consumo e decisa la quantità di frumento da assegnare a ciascuna famiglia. La giunta si occupò anche di combattere il ‘mercato nero’, di questioni fiscali mantenendo il pagamento delle tasse (ma abolendo quella imposta dai fascisti sul celibato) e di scuola, incaricando maestri sfollati di riaprire le aule nelle frazioni.
Tra la fine di luglio e l’inizio di agosto 1944 altre giunte si insediarono anche a Farini d’Olmo e in molte località del versante ligure e il 5 agosto fu decisa l’istituzione dei tribunali partigiani. Sempre ad agosto la riorganizzazione della sesta Zona operativa diede vita alla Terza Divisione Liguria (poi Divisione Cichero guidata dal comandante ‘Bisagno’) e fu costituito il comando unificato di Zona per coordinare tutte le formazioni sulle montagne fra Genova, Alessandria, Pavia e Piacenza.
Dalla fine d’agosto i nazifascisti prepararono però il contrattacco per riconquistare questi territori strategici per i collegamenti fra la costa e la pianura padana, schierando oltre 30.000 uomini con truppe tedesche, due divisioni italiane (Littorio e Monterosa) e i gruppi fascisti della Liguria, del Piemonte e dell’alta Emilia.
Seguì una fase durissima di combattimenti e rastrellamenti contro i partigiani che sostenuti, a prezzo di sacrifici altissimi, da tutta la popolazione riuscirono a resistere sino a novembre (il 4, addirittura, a Rovegno riuscirono a far passare nelle fila della Resistenza un intero battaglione della divisione fascista Monterosa) però il 28 di quel mese i nazifascisti riconquistarono Bobbio, segnando poi la caduta della ‘Repubblica di Torriglia’ anche se tutta la Val Trebbia restò fino al 25 aprile 1945 uno dei fulcri più importanti e determinanti per la lotta di Liberazione.