Genova. 31 dicembre 2014: è questo il nuovo termine dei lavori di recupero del relitto della Costa Concordia, così come il suo commissariamento, compresi i poteri di controllo e deroga di tutti gli appalti, affidato fino a quella data a Franco Gabrielli, capo del dipartimento della protezione civile.
La deroga alla data inizialmente prevista per il prossimo 31 luglio, è contenuta in un emendamento del governo presentato oggi
a sorpresa al ddl di conversione del decreto che proroga i commissariamenti per alcune opere pubbliche in Campania e
Puglia. L’emendamento è passato con 155 sì, 63 no di M5S, fuoriusciti dal M5S, FI e Lega e 9 astenuti.
La modifica passata oggi proroga, di fatto, lo stato di emergenza nell’isola del Giglio e dunque la gestione commissariale dei lavori di recupero del relitto. Un cambiamento che rischia di riaprire la questione demolizione tra Genova e Piombino. Il porto toscano, ora non pronto per le eventuali operazioni di demolizione, ma a settembre forse sì, potrebbe rientrare in gioco. Ancora ieri il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi aveva ribadito che “sulla Costa Concordia se si può è meglio non rischiare cinque volte tanto, e questo lo capisce anche un bambino”, criticando nuovamente la proposta di trasporto del relitto nel porto di Genova per ragioni ambientali.
Le prossime conferenze dei servizi, in particolare quella fissata per il 26 giugno (inizialmente era il 16 giugno, poi come da richiesta di Gabrielli è slittata per approfondimenti ulteriori), sarà cruciale per sciogliere definitivamente il nodo e confermare (o meno), questa volta ufficialmente, l’arrivo a Genova del relitto.