Santa Margherita. Scoperti e denunciati gli autori della truffa avvenuta in una tabaccheria di Santa Margherita. I Carabinieri, a conclusione di attività di indagine, hanno infatti denunciato per truffa e ricettazione due uomini residenti a Prato, rispettivamente di 24 e 28 anni, e una 51enne.
L’attività d’indagine condotta dai militari era partita a seguito della denuncia del tabaccaio, che il 20 maggio scorso era stato raggirato da una donna, riuscita a farsi caricare sulla propria carta postepay diverse centinaia di euro.
I successivi accertamenti, svolti in collaborazione con il centro antiriciclaggio delle Poste Italiane, hanno permesso di scoprire che il maltolto era stato poi stornato su altre postepay e gli accertamenti hanno permesso di risalire ai beneficiari, già noti alle forze dell’ordine.
I raggiri via internet sono molto diffusi e conseguono spesso alla buona fede delle persone. Nelle transazioni, inoltre, i privati sono spesso allettati da sconti elevati, nella speranza di fare l’affare e non sempre seguono semplici accorgimenti di sicurezza.
Ecco alcuni consigli forniti dai militari di Santa Margherita: raccogliere tutti i dati per essere sicuri della reale identità del venditore; non utilizzare carte di credito in rete in maniera indiscriminata, ma pagare possibilmente con carte pre-pagate cercando di conservare l’anonimato, a meno che i siti non presentino un sistema di protezione della trasmissione dei dati SSL (Socket Secure Lock) 128 bit (attualmente il più evoluto).
Inoltre non fornire i dati personali se non si è sicuri riguardo alle motivazioni d’uso e non si hanno garanzie sufficienti sulle modalità di protezione degli stessi. Infine, conservare con cura una copia di tutti gli ordini fatti e dei documenti relativi (e-mail scambiate con il venditore, informazioni sulle condizioni di vendita, etc.), nonché, in modo particolarmente sicuro, le password e i codici, soprattutto quelli per accedere ai servizi Internet di natura finanziaria. E’ consigliabile utilizzare password lunghe ed incomprensibili ed avere password differenti per diversi servizi, non consentendo al sito di salvare la parola-chiave automaticamente per non doverla digitare nuovamente.
Maggiori indicazioni si possono trovare sul sito dei carabinieri.