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Pallanuoto, Haba Waba: Rari Nantes Bogliasco ancora imbattuta

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Bogliasco. Il terzo giorno della Rari Nantes Bogliasco all’Haba Waba vuol dire: pioggia, workshop sull’Ambiente e due partite, entrambe giocate nel pomeriggio. Ma soprattutto le bellissime notizie che arrivano da Genova e cioè che Edo è stato dimesso dall’Ospedale e Cocchi è stato operato ed è andato tutto bene. Per noi queste sono state le notizie più belle e quando lo abbiamo saputo c’è stata un’esplosione di felicità.

Ed ora il nostro programma. Anche stamattina ci siamo svegliati alle otto, dopo la colazione, siamo andati al Workshop sull’Ambiente. Come ogni anno l’Associazione che organizza l’Haba Waba propone un tema, questa volta ci occupiamo del nostro pianeta, l’unico dove possiamo vivere e quindi dobbiamo proteggerlo. Giulio e l’ingegnere Kazantzopoulos ci hanno insegnato le regole fondamentali per proteggere l’ambiente: non inquinare, ridurre e riciclare i rifiuti, non sprecare l’acqua, utilizzare le energie pulite e rinnovabili, spegnere la luce, accendere il riscaldamento solo se necessario altrimenti mettersi un maglione in più, preferire il trasporto pubblico.

Noi siamo d’accordo con lo slogan Haba Waba Festival ambasciatore dell’ambiente. Greening Haba Waba “Salviamo il nostro pianeta” e che non possiamo essere veri sportivi se prima non siamo cittadini responsabili. Uomini, donne, bambini che amano lo sport, che lo praticano, lo seguono e lo sostengono a livello dilettantistico, professionistico o amatoriale devono essere consapevoli che la salvaguardia dell’ambiente è il primo vero passo per diventare dei “Campioni di Vita e di Sport”. Oggi abbiamo anche consegnato le bottiglie d’acqua vuote di plastica raccolte in questi giorni, un saccone pieno, e pensare che il primo sacco lo avevamo lasciato in camera e le signore delle pulizie lo hanno buttato ma noi siamo contenti lo stesso e il nostro impegno sarà di comportarci bene, rispettare l’ambiente e farlo rispettare agli altri.

Ora però parliamo di pallanuoto perché oggi il programma prevede due partite, le ultime di questo primo turno. Abbiamo già giocato contro il Brescia e vinto 10-0. Il loro allenatore che si chiama Dario Bertazzoli abbiamo saputo che ha giocato in tante squadre, anche in Liguria, nella Pro Recco, e alla fine della partita ci ha fatto i complimenti. Come è ormai tradizione abbiamo fatto la foto tutti insieme alla fine della partita.

Alle ore 19 la partita contro il Sant Andreu. Abbiamo pareggiato 3-3,quindi ancora imbattuti e primi del nostro girne. Sembrava una Finale. Tantissimo pubblico, oltre ai nostri Ultras anche altre squadre che tifavano per noi, a loro un ringraziamento di cuore, tra gli altri l’Arenzano e il Brescia. Partita sofferta, ottimo l’arbitraggio di Dante Saeli, noi avremmo potuto giocare meglio ma va bene così. Gianluca Paganello ha anche parato un rigore. Ora ci prepariamo per il secondo turno: domattina all’aperto Piscina Alle Vele contro, non siamo sicuri, ma dovrebbe essere una squadra greca Helios ma aspettiamo gli abbinamenti ufficiali.

Ora si va a cena. Abbiamo sbirciato: riso allo zafferano, gnocchetti sardi al ragù, arrosto di vitello, patate arrosto, pizza, crostata. Ma noi non mangiamo mica tutto, scegliamo quello che ci piace di più.

I nostri commenti.

Dafne: “Per adesso tutto bene. Dobbiamo continuare ad essere concentrati per tutte le partite. Per me è il quarto Haba Waba e sono molto soddisfatta di avere raggiunto questo che era uno dei miei obiettivi. Abbiamo già fatto nuove amicizie ma quello che mi piace di più è stare con le mie compagne ed i miei compagni di squadra. Mi è piaciuto tanto che ci siamo dati dei soprannomi ma che rimangono ancora segreti, invece non mi è piaciuto avere litigato con una mia compagna di squadra ma per fortuna abbiamo chiarito e fatto pace”.

Marta: “Per me è il secondo Haba Waba e sono molto contenta. Mi sto divertendo tanto. Le partite stanno andando bene e speriamo che anche i prossimi incontri siano sempre a nostro favore. Mi piace stare con le mie amiche di pallanuoto ed i miei amici di pallanuoto. E’ stato divertente darci dei soprannomi ma ancora non li usiamo un po’ perché è una sorpresa e un po’ perché quando giochiamo abbiamo paura di non riconoscerci.

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