Genova. Un voto dal risultato schiacciante (17 a 2) che non basta e la palla che, dopo il parere in conferenza dei servizi, passa al Consiglio dei Ministri, il quale deciderà entro il 30 giugno. La corsa per aggiudicarsi lo smantellamento del relitto della Costa Concordia sembra ormai aspettare solamente il fischio finale: Genova aspetta insomma una decisione che da più parti viene definita solo come una “formalità”.
A votare contro questa mattina sono stati solo la Regione Toscana e la Provincia di Grosseto, che avrebbero preferito Piombino come destinazione finale. A tenere la barra puntata verso il capoluogo ligure, però, sembra essere, oltre alla concretezza del progetto presentato, anche l’assenza di alternative.
A ripeterlo torna la stessa Costa Crociere, con un lungo comunicato. Piombino non costituirebbe per la società una valida alternativa a Genova “a causa dei ritardi sostanziali nelle operazioni di adeguamento del porto”. A confermalo è lo stesso amministratore delegato di Costa Crociere, Michael Thamm: “confidiamo che il Consiglio dei ministri possa valutare positivamente la solidità del progetto presentato per la demolizione del relitto a Genova”. Genova, il cui porto “è l’unico in Italia in cui le attività di demolizione e riciclo del
relitto possono essere avviate immediatamente contando sulle migliori tecnologie possibili e sui più elevati standard di sicurezza ambientale”.
Ad oggi tutti i 15 cassoni sul lato di dritta sono stati installati e, dunque, mancano solo 4 sul lato di sinistra prima di avviare le operazioni di rigalleggiamento. Operazione che dovrebbe essere messa in atto entro metà luglio.
Quanto ai tempi di rimozione, l’Ad di Costa conferma la ‘finestra’ tra il 13 e il 20 luglio. “Entro tre settimane saremo pronti”, considerando che quello è il periodo che “statisticamente presenta le condizioni meteomarine più favorevoli”. “Considerata la finestra temporale – conclude Thamm – l’unica soluzione è trasportare il relitto in un luogo che sia
attrezzato per avviare le operazioni di demolizione con i più elevati standard ambientali”.
“Il risultato di 17 su 19 enti che hanno condiviso il progetto di demolizione a Genova – ha commentato il sindaco Marco Doria – è positivo. Si tratta di un progetto credibile, serio e l’unico che l’Italia possa mettere in campo. Il consiglio dei ministri prenderà atto di questa decisione di buon senso”.