Regione. Agg. 12.50. Anche Maruska Piredda ha deciso di dare le dimissioni, come la ex collega Marylin Fusco, dal consiglio regionale della Liguria, dopo che ieri, nell’ambito dell’inchiesta sulle spese pazze, alle due ex esponenti Idv erano stati notificati gli arresti domiciliari per possibile reiterazione del reato.
Dovrebbero arrivare stamani in Regione e in Procura le dimissioni “irrevocabili” di Marylin Fusco, ex consigliere Idv ed ex vicepresidente della giunta ligure, travolta dall’inchiesta “spese pazze” in Regione, e da ieri agli arresti domiciliari, dopo la notifica del nucleo tributario della Guardia di Finanza.
Stessa sorte è toccata, sempre ieri, all’ex collega di partito, poi passata al Gruppo Misto, Maruska Piredda, raggiunta dall’ordinanza in consiglio regionale (per questo non ha potuto votare ieri in Aula) e poi trasferita nella sua abitazione di Milano.
L’ennesima svolta di un’indagine che ha coinvolto in misura diversa quasi tutti i gruppi regionali è arrivata ieri. Il destino di Fusco, che si trovava nella sua casa in Toscana, dove al momento sconta i domiciliari, e Piredda si interseca con quello dell’altro ex consigliere Idv, poi vicepresidente della Regione Nicolò Scialfa, attualmente anch’egli ai domiciliari.
Secondo l’accusa gli esponenti dell’Idv avrebbero usato fondi pubblici destinati al gruppo politico per spese personali non attinenti all’attività politica. E secondo quanto appreso, la custodia cautelare presso il proprio domicilio si è resa necessaria in quanto “sia per Marylin Fusco che per Piredda si è profilata la possibilità di reiterazione del reato e il pericolo di inquinamento probatorio”.
Le due consigliere infatti, entrambe elette nell’Idv, dopo l’iscrizione nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle spese pazze in Consiglio regionale, non si erano dimesse ma erano confluite Piredda nel gruppo misto e Fusco nel neonato gruppo “Diritti e liberta”.