“Le indagini dimostrano con sicurezza che il Grillo ha partecipato con Frigerio, Cattozzo e Greganti alla spartizione del denaro che Maltauro ha versato a Cattozzo”. Lo scrive il Tribunale del Riesame di Milano nelle motivazioni con cui un un paio di settimane fa ha respinto la richiesta di arresti domiciliari avanzata dall’ex senatore del Pdl in carcere nell’inchiesta sulla cosiddetta “cupola degli appalti”.
Per i giudici, inoltre, Grillo “ha svolto in maniera continuativa fin quasi al giorno dell’arresto, nell’ambito dell’associazione, un’intensissima attività volta a promuovere le
carriere dei pubblici ufficiali coinvolti negli appalti da manipolare, attraverso i necessari contatti politici e coi vertici delle pubbliche amministrazioni”.
“E’ innegabile – conclude il Tribunale – che l’indagato Grillo, il quale nel corso delle indagini ha dato prova di sapersi defilare, al contrario dei sodali che si incontravano nella base logistica di via Doria e di evitare di essere direttamente intercettato, dispone di contatti particolarmente rilevanti in grado di influire a suo vantaggio su una prova non ancora consolidata”.