Cronaca

Il paragone con Sofia Loren e il “battesimo” delle pale eoliche della Fera srl: il video esclusivo della moglie di Scajola

Imperia. L’arresto di Claudio Scajola, nel savonese, aveva toccato molti sostenitori dell’ex ministro, ma finora non aveva mai interessato progetti o interessi della nostra provincia. Ora però dalle carte sequestrate nella villa imperiese sono saltati fuori i progetti per lo sviluppo dell’eolico in Liguria, in particolare connessi al nome della Fera srl, presieduta da Cesare Fera, e al progetto FreeSun per la Liguria.

La Fera srl è l’azienda con più impianti eolici installati in provincia di Savona: sono infatti della società lombarda i parchi eolici di Pontinvrea, Naso di Gatto (il più grande della Liguria) e Stella.

“In Liguria si può fare molto di più – diceva l’ingegner Cesare Fera, presidente della Fabbrica Energie Rinnovabili Alternative – Speriamo che installando piccoli impianti ci si convinca sempre più che questa è effettivamente la strada giusta da percorrere. Ogni Comune dovrebbe avere il suo impianto dotato di tecnologie sempre più affidabili”.

E proprio per portare avanti il progetto di espansione dell’eolico, dalle carte sequestrate, emerge che Fera chiedeva ai propri contatti “Hai più avuto feedback da Scaio?”: secondo gli inquirenti Fera cercava, attraverso Matacena e Alberto Acierno, di arrivare a Scajola, all’epoca ministro dello Sviluppo Economico, per scalare le graduatorie e ottenere finanziamenti per i progetti.

Come documentato nel nostro video esclusivo, girato il 30 maggio 2009 durante l’inaugurazione del parco eolico di Pontinvrea, la moglie di Claudio Scajola, Maria Teresa Verda, non solo aveva preso parte alla cerimonia ma era stata la “madrina” dell’evento, e a lei era toccato battezzare in stile marinaresco le pale eoliche.

“Il paragone con Sofia Loren lo prendo come uno scherzo e provo a mirare la torre, non è semplice come colpire la murata di una nave”, scherzò in quell’occasione la moglie di Scajola. Le andò bene: la bottiglia fortunatamente colpì il bersaglio, con conseguente applauso liberatorio.

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