Genova. Avvicinavano i passanti in via Gramsci proponendo in modo insistente l’acquisto di smartphone. Le segnalazioni arrivate alla polizia descrivevano tre donne. Gli agenti le hanno individuate poco dopo in Via di Sottoripa.
Da un primo controllo sembravano non avere con sé nulla, ma da una più approfondita verifica, nelle tasche ricavate in modo artigianale nella stoffa delle gonne, sono stati ritrovati 7 smartphone, perfettamente funzionanti e in tutto e per tutto uguali a costosi modelli Samsung, il cui valore di mercato, se originali, supera i 3.000 euro.
Ma con un particolare: non vi era alcuna corrispondenza tra i codici IMEI riportati sulle etichette e quelli risultanti da sistema operativo, dimostrando così la provenienza illecita degli apparecchi e la loro contraffazione.
Le tre donne, accompagnate in Questura per gli accertamenti di rito, sono state identificate come cittadine rumene, rispettivamente 36, 39 e 40 anni, a carico delle quali sono emersi precedenti di polizia per reati della stessa natura, commessi in diverse regioni italiane. Hanno riferito in maniera evasiva di dimorare nei pressi dei giardini antistanti la stazione Brignole. Quanto alla merce ritrovata, hanno risposto di averla acquistata nel centro storico da cittadini stranieri, senza aggiungere altro.
Le tre donne sono state sottoposte a fermo per ricettazione in concorso tra loro e condotte in carcere a Pontedecimo. Sono state inoltre denunciate per il reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi.