Regione. “Nonostante l’impegno preso lo scorso 15 marzo a sperimentare l’apertura serale dell’ospedale San Martino di Genova, per almeno tre giorni alla settimana, dalle ore 20 alle ore 24, l’assessore alla Sanità Montaldo non ha ancora mosso un dito per prolungare l’orario dei servizi ambulatoriali”. Questa la denuncia di Edoardo Rixi, consigliere regionale della Lega Nord, che questa mattina ha presentato un’interrogazione per conoscere i piani di miglioria sanitaria che evitino le fughe dei pazienti in altre regioni.
“Approvato all’unanimità dal consiglio – spiega Rixi – l’ordine del giorno impegnava a prolungare l’orario per servizi ambulatoriali, soprattutto radiologici come le tac, le risonanze magnetiche, le radiografie, la cosiddetta “diagnostica da grandi macchine”. L’impegno è rimasto “lettera morta nonostante l’efficacia di un provvedimento abbia già dato buoni frutti nelle regioni, come il Veneto, che lo stanno attuando. Prolungare l’orario dei servizi contribuisce ad accorciare le liste d’attesa e quindi disincentiva le fughe verso altre regioni.
Mentre l’assessore Montaldo non fa nulla per rendere più attrattiva l’offerta sanitaria della nostra Regione che, ricordo, è la più vecchia del mondo – continua – al contrario è molto attivo nell’ingabbiare i pazienti liguri impedendone di fatto le migrazioni per trovare cure più veloci e affidabili rispetto a quelle offerte sul territorio.
Ricordo che l’assessore Montaldo ha dichiarato che per combattere le fughe attuerà “una stretta ai furbetti dei ricoveri”, privando di fatto il paziente del diritto di farsi curare dove meglio creda, come garantito dalla costituzione. La “costrizione ospedaliera”, che vorrebbe attuare Montaldo, è forse più degna di un Paese stalinista che non a uno Stato democratico. Analogo tentativo di ingabbiare i pazienti è stato effettuato dalla Campania per poi essere dichiarato incostituzionale dal Tar.
Se la Regione non riesce a garantire queste condizioni, non è solo per mancanza di fondi, tagli o spending review, ma perché non ha la volontà di accogliere proposte serie, concrete e a costo zero che risolverebbero almeno in parte i problemi della nostra sanità”, conclude Rixi.