Regione. “Con la quotazione di Fincantieri in borsa ormai avviata e l’imminente inizio dei lavori per la prossima commessa nel cantiere di Sestri Ponente, segno tangibile di una rinascita, è indispensabile che non si perda neppure più un minuto e si punti dritto alla realizzazione del ribaltamento a mare di Fincantieri per rendere il sito genovese un fiore all’occhiello per l’azienda”. Così Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, che ha presentato un’interrogazione in Regione all’assessore alle Infrastrutture Paita in merito allo stato di avanzamento del progetto che prevede il riempimento dello specchio acqueo davanti al cantiere del ponente genovese.
“Attraverso l’emissione di bond, la quotazione in borsa e l’accantonamento di risorse proprie – commenta Pellerano – nei prossimi anni Fincantieri potrà realizzare importanti investimenti sui siti produttivi dislocati in Italia e all’estero. Una grande opportunità, Genova non deve farsi cogliere impreparata: solo con il superamento degli attuali gap infrastrutturali e quindi attraverso la realizzazione del ribaltamento a mare, il cantiere di Sestri Ponente può candidarsi a diventare un sito di punta nella galassia Fincantieri. Se poi alle professionalità già presenti nell’industria della cantieristica navale ligure riuscissimo a saldare il rapporto diretto col mondo della ricerca e dell’università potremmo davvero dare un valore aggiunto al cantiere genovese. Per questo penso che l’operazione di trasferimento di Ingegneria Navale a Sestri – che merita tutta l’attenzione delle istituzioni locali e delle parti sociali – potrebbe rappresentare una seria opportunità di arricchimento per il territorio e di lavoro per molti giovani e meno giovani. Genova e la Liguria sanno cogliere questa sfida?
Purtroppo le ultime – ennesime – notizie sul ribaltamento a mare non sono buone. Sono passati due anni da quando l’Autorità Portuale, durante un sopralluogo a cui avevo partecipato, aveva ipotizzato l’apertura dei cantieri entro fine 2012. Ai tempi avevo anche visto un progetto preliminare che prevedeva che il Rio Molinassi compisse un angolo retto all’interno del cantiere. Ero rimasto perplesso. Oggi si parla di inizio lavori nel 2015, segno che forse qualcosa non ha funzionato anche a livello locale. Eppure il riempimento è strettamente connesso all’utilizzo delle terre di scavo del Terzo Valico, e gli scavi sono partiti. Il primo protocollo di intesa sul ribaltamento a mare è stato firmato nel 2008, possibile che per riempire uno specchio acqueo ci voglia tanto tempo? Dobbiamo forse organizzare una manifestazione eclatante e presentarci ai cancelli di Sestri con una carriola di terra per dare finalmente inizio all’opera?
E poi il giallo a puntate sul finanziamento: solo in queste settimane, ha assicurato l’assessore Paita, si è conclusa con successo l’assegnazione da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze di 35 milioni di euro. Il Governo pare invece sostenere che i 70 milioni siano tutti disponibili. Di certo il finanziamento aveva subito una lunga battuta d’arresto in seguito agli scandali che hanno travolto nel 2013 il Monte Paschi di Siena, banca che avrebbe dovuto erogare un mutuo aperto dal Governo per il reperimento delle risorse. Viste le oggettive responsabilità del PD, almeno a livello nazionale, nella crisi della banca toscana si può dire che anche questo ritardo nel crono programma poteva essere in gran parte evitato.
Oggi occorre guardare avanti e mettere in campo ogni iniziativa affinché i rimpalli della burocrazia non mettano ulteriori ostacoli alla realizzazione di un’opera tanto attesa dalla città, tanto significativa per il futuro occupazionale della città e della Regione. Ognuno deve fare la propria parte: il treno sta passando e non possiamo perderlo”.