Costa Concordia, il Governo ha deciso: a Genova lo smaltimento del relitto

Genova. Un lungo consiglio dei ministri a Roma, a Genova un convegno organizzato da Confindustria che riunisce tutte le più alte autorità cittadine. A dispetto del titolo “I perché di un insuccesso. Evitare gli errori di ieri per le scelte di oggi”, per la Superba è proprio poco dopo le 20.30 che arriva un traguardo storico: il governo Renzi le assegna le operazioni di smantellamento del relitto della Costa Concordia.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il “Progetto di trasferimento e smaltimento” presentato nei giorni scorsi da
Costa Crociere. “Nei tempi previsti – ha detto il premier Matteo Renzi al termine del Cdm – la nave verrà smaltita in
Italia”. Anche il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti ha twittato poco dopo: “Cdm ha deciso: #Concordia va a
Genova. Soluzione italiana premia nostro impegno, ora vigiliamo per massima tutela ambiente”.

L’ipotesi Genova è stata sostenuta durante il cdm dal ministro della Difesa Roberta Pinotti che ha detto: “Proprio guardando all’interesse nazionale, non c’è dubbio che debba essere Genova la destinazione della Concordia non solo perché è la destinazione individuata dalla proprietà ma anche tecnicamente. Chi ha affrontato questo tema ha detto che Genova è il porto dove questo lavoro può essere fatto al meglio in sicurezza”. “Ho dovuto scegliere – ha continuato Pinotti – di partecipare al Cdm per portare la mia opinione” in merito alla destinazione della Concordia. Un’opinione “che parte dal fatto che sono un ministro della Repubblica e quindi guardo all’interesse nazionale e non solo al fatto che sono un ministro nato a Genova e che vive a Genova. Ci tenevo ad essere presente oggi in Consiglio dei ministri per sostenere con forza questa posizione”.

Dentro Palazzo Ducale il Cardinal Bagnasco, il sindaco Doria, il presidente della Liguria Burlando, i rappresentanti di Capitaneria di Porto, Polizia e Carabinieri e dei sindacati. Fuori un presidio dei lavoratori di Esaote e dei militanti del movimento di lotta per la casa, che hanno affisso sulla facciata di palazzo ducale uno striscione contro il piano casa attaccando il premier Matteo Renzi e il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi.

Dopo le ragioni degli insuccessi e le contestazioni, arriva finalmente una notizia positiva per Genova. Tre i motivi di soddisfazione espressi dal sindaco Marco Doria: “innanzitutto perché Genova, per le strutture industriali e portuali che ha potuto offrire, consentirà di svolgere questo importante lavoro in Italia”
Secondo: è stato a tutti evidente che a Genova esistono le professionalità e le strutture idonee ad operazioni così complesse e che la scelta si è basata quindi su considerazioni di carattere industriale.
Terzo motivo: la decisione del Governo consentirà di liberare presto dal relitto zone ambientali e turistiche di grande valore. “Per questa stessa ragione, il trasferimento verso Genova dovrà avvenire adottando, così come indicato dal Ministero dell’Ambiente, tutte le misure e i controlli indispensabili a salvaguardare l’ambiente del mar Tirreno e del mar Ligure che uniscono la Toscana, la Corsica e la Liguria”, ha concluso Doria.

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