Chiusura di Scarpino, lavoratori Amiu in stato di agitazione: “I cittadini genovesi aspettano una decisione da 30 anni”

scarpino

Genova. “Da 30 anni i cittadini genovesi aspettano che le Amministrazioni (Regione, Provincia e Comune) decidano interventi risolutivi sul problema rifiuti. In questi anni le Amministrazioni che si sono alternate hanno rinviato a prendere le decisioni necessarie sperando che la patata bollente se la prendesse qualcun altro. Oggi è intervenuta la magistratura richiamando tutti alle proprie responsabilità. L’unica decisione che si sono sentiti di prendere è la chiusura della discarica. Se non si sblocca la situazione le conseguenze saranno devastanti, sia per l’azienda che ha fatto sempre il proprio lavoro sia per i cittadini ai quali verranno accollati costi ingenti per recuperare gli errori del passato”.

Legata alla chiusura della discarica di Scarpino non c’è solo il problema dello smaltimento dei rifiuti, ma anche la situazione dei lavoratori Amiu che annunciano proprio in queste ore lo stato di agitazione, chiedendo al più presto un incontro con il Comune di Genova.

“Chiediamo – spiegano i sindacati – che al più presto venga affrontato un piano industriale che in prospettiva risolva definitivamente il problema. Piano industriale che individui AMIU come soggetto unico per la gestione di tutto il ciclo integrato dei rifiuti. Piano industriale che preveda le risorse economiche per gli investimenti necessari. Sblocco delle assunzioni necessario per poter gestire la raccolta differenziata”.

“Nel frattempo – concludono – faremo opera di informazione verso i cittadini affinché non ci siano ripercussioni negative sui lavoratori i quali in tutti questi anni hanno sempre fatto il proprio dovere con spirito di collaborazione e sacrificio”.

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