Genova. Oggi alle ore 15 Raffaella Paita, a Calata dei Mari, toglie definitivamente il velo sulla sua candidatura alle primarie per concorrere poi per la Presidenza della Regione Liguria. “Tocca a noi”, questo lo slogan.
L’ecumenismo renziano e la vittoria all’europee del Partito Democratico non sembrano contagiare i “democratcs” genovesi, che invece si presentano alle porte delle elezioni regionali spaccati (a dir poco).
Raffaella Paita appunto, che si presenta come indipendente, che sembra quasi aver preso in contropiede molti, ma che dopo essere stata eletta con 9.000 preferenze è stata sempre più identificata con Claudio Burlando, che l’ha voluta nella giunta Regionale.
Paita, classe 1974 (giovane, dunque, per la media di chi si dedica alla politica con ruoli apicali), donna, è invece identificata con il vecchio establishment, Claudio Burlando.
La sua candidatura dunque è tutt’altro che spianata: tra i diversi detrattori (non suoi, ovvio, ma di Burlando) c’è lo stesso Giovanni Lunardon, segretario ligure del Pd, che a Febbraio (a sorpresa) ha sconfitto il renziano e burlandiano Alessio Cavarra.
Oggi, ore 12, uno dei nomi che è circolato proprio come competitore della Paita, Federico Berrutti, ha tenuto una conferenza stampa nel genovese. Molti i temi di cui si è occupato, e non si è nascosto nel trattare questa disfida.
Alla domanda specifica sul fatto che mentre da una parte – la sua, insomma – il Partito Democratico ancora deve fare le squadre, o comunque scegliere il proprio capitano, dall’altra – quello che ha a che fare con la candidatura della Paita – oggi si scende in campo presentando già pezzi del programma, Berruti risponde: “Io auguro buon lavoro a tutti coloro che si stanno impegnando in questa vicenda”, poi sottolinea che se da una parte ci sono dei nomi, dall’altra ci sono delle idee e dei programmi.
“Noi pensiamo che partire dalle idee e dai contenuti e poi arrivare alla squadra e al centravanti, anche noi arriveremo alla squadra al nome e al candidato, ma a partire dal ragionamento e dei contenuti”, tiene a sottolineare Berruti.
Poi, a chi chiede dunque se si candida o meno, perchè poi il nocciolo della questione è proprio quello, la risposta di Berruti è ancora in metafora calcistica. “La vita da mediano è una figata!”. Insomma, non scioglie le riserve.
Eppure sgombera il campo da altri contendenti. In primis, Francesca Balzani, assessore economia milano, ma genovesissima: “L’ho incontrata a Nervi, mi piace, è una persona intelligente e preparata e può dare un respiro europeo al nostro programma”. Insomma, lei non ha mai portato avanti la candidatura con forza, Berruti sembra comunque eslcudere.
Alla fine dell’intervista, poi, parole dolci per Claudio Montaldo: “Che ha trovato una situazione insostenibile nella sanità ligure e sta provando a rimetterla in piedi”. Insomma, a voler essere capziosi, un modo per far notare che i carichi importanti dalla parte di questo progetto che si contrappone alla Paita, ce li ha anche lui.